Una storia straordinaria. Di immenso amore e immenso sacrificio. Una di quelle vicende in cui gli organi di informazione possono davvero cambiare il corso di una vita, aiutando a realizzare un sogno. Di più: un’aspirazione dell’anima.
È la storia che vuole raccontare Loreto Del Borrello. Nato a Campobasso nel 1960, adottato da una famiglia di Pescara e poi emigrato all’estero (in Australia), oggi sente il bisogno – morale ma anche “fisico” – di conoscere le sue radici, di sapere il nome dei suoi genitori naturali. Fosse anche solo per andare a poggiare un fiore sulle loro tombe. Di poter magari abbracciare i suoi fratelli.
Da circa tre anni Loreto è alla ricerca della sua famiglia biologica. Ha chiesto a Primo Piano di pubblicare un appello. Lo facciamo ringraziandolo per l’onore che ci ha dato affidando a noi il suo racconto e con innegabile emozione. Sperando di poter scrivere presto il lieto fine.

Gentili lettrici e gentili lettori,
affido alle colonne di questo giornale il più importante desiderio della mia vita: ritrovare la mia famiglia biologica.
Mi chiamo Loreto Del Borrello e sono nato il 10 dicembre 1960 presso la clinica “Villa Maria” di Campobasso.
Al momento della nascita sono stato provvisoriamente registrato come Loreto Melchiadi, ma dopo la mia adozione il mio cognome è stato sostituito con quello attuale.
Il ginecologo che assistette mia madre durante il parto era il dottor Fatica, scomparso ormai molti anni fa.
Sono stato battezzato il 22 dicembre 1960 presso la parrocchia di “Santa Maria Maggiore” a Campobasso (la chiesa di fronte al Castello Monforte, ndr).
Purtroppo, da quel poco che so, pare che le condizioni economiche della mia famiglia non permisero di tenermi con sé e per questo mia madre non volle essere indicata nel certificato di nascita.
Durante anni di dure ricerche, infatti, son riuscito a contattare alcune persone che avevano assistito alla mia nascita e che però, a causa dell’età avanzata, sono ormai tutte scomparse.
Esse, non potendo offrirmi “tutta la verità” per ovvie ragioni di privacy, mi hanno tuttavia fornito alcuni piccoli indizi.
Mi è stato riferito che mia madre era giovane e aveva altri due figli, e che era stata accompagnata in clinica dal proprio marito.
La mia famiglia proviene da un piccolo paese che confina con Campobasso, ma non so qual è.
Sono stato poi assegnato all’orfanotrofio di Pescara, dove ho conosciuto i miei futuri genitori adottivi che mi hanno curato ed amato fino alla fine dei loro giorni, e che anche io ho amato.
So per certo che mia madre era ancora viva almeno fino all’estate 2019 e che risiedeva in un piccolo centro confinante col comune di Campobasso e questa informazione certa mi fu data da uno di quei contatti diretti sopradetti, e che però nel frattempo è deceduto.
Purtroppo, nonostante i miei sforzi e le mie preghiere, non sono riuscito a scoprire altro.
Non ho parole per descrivere il desiderio di conoscere la mia famiglia, di sapere chi sono i miei parenti e, dunque, chi sono io! Il mio sangue sente un bisogno disperato di ritrovare la propria fonte.
Mi basterebbe anche un solo minuto per posare un fiore sulla tomba di mamma e papà, per stringere la mano dei miei fratelli e conoscerne lo sguardo.
Io ho avuto una vita felice e ben realizzata all’estero e questo lo devo a quel doloroso sacrificio dei miei genitori: ora che sono adulto, so che lo hanno fatto per il mio bene.
Chiedo dunque a tutti voi che avete avuto la pazienza o la curiosità di leggere queste mie righe, di aiutarmi in questa mia personale ed importante missione e, semmai aveste qualche informazione utile, di contattarmi al seguente indirizzo di posta elettronica: delborrelloloreto@gmail.com.
Vi ringrazio,
Loreto

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