Una ristrutturazione che durerà 16 mesi nelle previsioni e che ancora deve partire. Gli operai saranno in cassa integrazione. La ristrutturazione riguarderà tutti i reparti: il macello, il mangimificio e l’incubatoio. La Regione ha individuato i fondi necessari, 25 milioni di euro, probabilmente nel Psr. Dunque ai sindacati consegna fiducia e convinzione. Loro prendono tempo per decidere, dieci giorni in cui studieranno il piano di dettaglio, oltre quello illustrato che è ancora in fase di studio di fattibilità. Sanno, e gli viene confermato, che il nuovo inizio contemplerà per forza piccoli volumi e piccoli numeri dal punto di vista dell’occupazione. Sui 272 che lavoravano prima della chiusura della produzione, i primi esuberi sarebbero stati conteggiati in 69 unità. Si punta al rinnovo – subito – della cassa ordinaria (scade il 2 febbraio) e poi alla cigs per ristrutturazione che copre un lasso di tempo più elevato.

Restano preoccupate, in allarme, le maestranze e le Rsu. “Servono certezze, la cassa integrazione ordinaria – dicono – scade il 2 febbraio. Altrimenti sarà protesta”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.