Il sipario calerà questa mattina, al Teatro Valle. La camera ardente allestita per l’addio a Flavio Bucci, attore immenso e indimenticabile scomparso l’altro ieri notte, sarà aperta al pubblico dalle 10 alle 14. Dal rione Sant’Eustachio, poi, il corteo verso il cimitero di Prima Porta dove si terranno i funerali, in forma strettamente privata. L’istrionico Flavio Bucci riposerà lì, accanto alla tomba del padre Amedeo. Nessun altro luogo se non un teatro simbolo come il Valle avrebbe potuto ospitare l’ultimo atto dell’attore di origini molisane, impegnato in una pièce teatrale incentrata, senza filtri, su quella sua vita vissuta sempre al massimo. Si è spento a Passoscuro, sul litorale romano, dove aveva scelto di trascorrere gli anni difficili, legati alla malattia che lo aveva piegato ma che non era riuscita a fermarlo, a trattenerlo lontano dal suo amore, quello stesso che lo aveva infiammato per l’intera esistenza. Non poteva restare lontano dalla magia del palcoscenico e dal potere della scrittura che gli avevano consentito di poter raccontare e interpretare passioni ed eccessi di una vita senza troppi rimpianti.
Sarebbe tornato nel suo Molise, al Teatro del Loto di Ferrazzano, fra qualche giorno. Una doppia data del suo spettacolo, dal titolo profetico, che di certo avrebbe fatto registrare il sold out. «E pensare che ero partito così bene», una piéce scritta assieme al regista che è riuscito a raccontarne gli ultimi giorni, vissuti senza la paura di morire.
ls

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