Comincia domani il secondo tempo della partita. Secondo tempo più difficile e rischioso del primo, perché subire un goal adesso – per restare alla metafora calcistica – vuol dire vanificare tutti i sacrifici fatti e perdere di sicuro il match.
La fase 2, ha detto il commissario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri, è il secondo tempo «di una partita che non sappiamo quanto durerà e come finirà. Non dobbiamo dimenticarci i sacrifici fatti nel primo tempo e dobbiamo capire che saremo ancor più protagonisti del risultato finale. La relativa libertà che ognuno di noi sta per guadagnare deve essere governata dalla tutela della salute di tutti noi. Da lunedì mattina tutti dovremo immaginare uno scambio ragionevole tra la libertà relativa e la salute assoluta, tra ognuno e tutti. Fino ad oggi noi abbiamo fatto tutti moltissimi sacrifici e di questo dobbiamo essere riconoscenti a tutti gli italiani. Da lunedì chiediamo loro un supplemento di ulteriore responsabilità».
Domani, dunque, l’Italia riparte: non tutte ma la maggioranza delle attività in definitiva sì. Fondamentali i dispositivi di protezione individuale – mascherine e guanti – e il distanziamento sociale. Da domani, ha aggiunto ieri Arcuri, «i cittadini che vorranno acquistare le mascherine, le troveranno al prezzo massimo di 50 centesimi al netto dell’Iva in 50mila punti vendita, uno ogni 1.200 abitanti. Dalla metà di maggio i punti vendita diventeranno 100 mila, uno ogni 600 abitanti».
Il commissario ha annunciato di aver sottoscritto un accordo con farmacie, parafarmacie, Confcommercio, Federdistribuzione e Coop per mettere in vendita le mascherine al prezzo fissato dall’ordinanza. «Abbiamo cominciato un dialogo serrato con l’associazione nazionale dei tabaccai con la quale contiamo di sottoscrivere nei prossimi giorni un uguale accordo – ha spiegato – Parliamo di altri 50mila punti vendita sul nostro territorio».
Intanto, sul sito di Invitalia è consultabile e scaricabile il bando ‘Impresa Sicura’: intervento previsto dal decreto Cura Italia che punta a sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese, di qualunque dimensione e operanti su tutto il territorio nazionale.
L’avviso consente alle aziende di ottenere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale finalizzati al contenimento e al contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19. Il rimborso è concesso fino al 100% delle spese ammissibili e fino ad esaurimento della dotazione finanziaria disponibile.
L’importo massimo rimborsabile è 500 euro per ciascun addetto – a cui sono destinati i dpi – e fino a un massimo di 150mila euro per impresa. Le risorse disponibili sono pari a 50 milioni di euro.

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