Un nuovo in sit-in davanti al Consiglio regionale. Ai dipendenti della Gam, per cui la cassa integrazione straordinaria scade il 4 novembre, il governatore Donato Toma ha dato rassicurazioni in merito all’accesso agli ammortizzatori Covid, altre 9 settimane di sostegno al reddito.
«Li ho messi al corrente delle interlocuzioni politiche che abbiamo a livello ministeriale. Loro già sapevano, per la verità, quali sono le notizie che mi sono pervenute e come stiamo procedendo per assicurare loro quanto meno la cassa Covid», ha spiegato poi Toma ai giornalisti.
Per ottenere poi la proroga di un altro anno della cassa straordinaria, serve il rifinanziamento dell’area di crisi complessa Campochiaro-Venafro. E in questo caso, oltre allo stanziamento economico, è necessario il requisito della continuità aziendale della Gam, unica realtà produttiva che in quel territorio può essere recuperata. In poche parole, un imprenditore che si dica, o si confermi, interessato a rilanciare con investimenti la filiera incrementando così l’occupazione. Sotto questo profilo, starebbero proseguendo le interlocuzioni con Martini, uno dei player nazionali più importanti (dopo Aia e Amadori, insieme a Fileni rappresenta la stragrande maggioranza del mercato). Allo stesso tempo, circola insistente la voce che anche Amadori, pur avendo rinunciato con una dichiarazione resa al Mise alla ristrutturazione del macello, ora sia disponibile a tornare al tavolo dichiarando un ritorno di fiamma, molto probabilmente per l’implementazione della filiera bassa.
Davanti a Palazzo D’Aimmo anche un incontro informale con l’assessore al lavoro Michele Marone. Dopo che è saltato l’emendamento a firma Lega, presentato in sede di conversione al decreto agosto ma poi non segnalato fra quelli da porre in votazione, c’è la possibilità di agganciare il rifinanziamento dell’area di crisi complessa alla legge di bilancio.
Ma ammortizzatori a parte, i sindacati e i lavoratori chiedono soluzioni per il reimpiego degli addetti e il rilancio della filiera. «Serve un investimento per la ripresa delle attività lavorative e per le politiche attive», ha incalzato Franco Spina della Cgil Abruzzo Molise. «C’è bisogno che al Ministero ci si presenti compatti e per porre due o tre richieste da inserire nella legge di stabilità in modo che per il 2021 ci sia una svolta», ha aggiunto.
L’area di crisi complessa, ha osservato Giancarlo D’Ilio (rsu della Gam), è uno «strumento importante per tutto il territorio e per questo ci auguriamo che venga confermata e rifinanziata. Ma, come diciamo sempre, con l’obiettivo del rilancio del territorio. Perché noi vogliamo tornare a lavorare e non continuare a vivere di ammortizzatori».

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