Competenze, professionalità ed esperienza. Ci sono tutti questi ingredienti nel curriculum di Natalina Cea, molisana di Vastogirardi, appena nominata dal Consiglio dell’Ue a capo di Eubam Libia, una missione cruciale di assistenza per il controllo dei confini del Paese africano e anche per il tema di sicurezza nazionale italiano collegato all’immigrazione.
La scelta dell’Ue è ricaduta su una donna determinata, abituata alle grandi sfide, su una professionista capace di tenere testa alle mafie albanesi che alla fine degli anni ‘90 avevano progettato di farla saltare in aria. Funzionaria del ministero delle Finanze, nel 1997 Natalina Cea viene mandata a Tirana a capo di una missione europea per riorganizzare le dogane albanesi. Tre anni di lavoro intenso e di forti intimidazioni, ma anche di soddisfazioni per essere riuscita, insieme ai suoi uomini, a smascherare i loschi traffici che avevano consentito di fare entrare nel Paese delle Aquile fiumi di petrolio di contrabbando. Navi e navi cariche di centinaia di tonnellate di greggio furono bloccate nei porti di Shengjin, Valona e Durazzo.
Tutto questo accadeva vent’anni fa. Subito dopo l’Albania ci fu una breve parentesi ‘politica’ che la riporta a ‘casa’. Nella primavera del 2000, Giovanni Di Stasi, appena eletto governatore, la chiama a far parte della sua squadra offrendole un incarico di governo ‘operativo’: l’assessorato alle attività produttive.
Nel 2005 Natalina Cea diventa direttore dell’ufficio cooperazione, internazionale e assistenza tecnica delle dogane e nel 2008, col supporto dei vertici dell’Agenzia, si lancia in una nuova sfida sicuramente meno pericolosa di quella albanese ma non per questo meno complicata: aiutare le aziende italiane ad esportare in quelle aree geografiche dove le opportunità si presentano più proficue.
Proprio per le sua «notevole e pluriennale esperienza professionale maturata a livello internazionale, con particolare riferimento all’Area Mediterranea e Medio Orientale e a quella Balcanica», il 27 luglio del 2015 la commissaria europea Federica Mogherini la nomina a capo della missione dell’Ue Eubam, Rafah. La missione con sede a Tel Aviv che fornisce – nel quadro della politica estera e di sicurezza dell’Unione europea, assistenza alle autorità di confine Palestinesi per la piena operatività, secondo gli standard internazionali – del valico di Rafah alla frontiera con l’Egitto. «L’incarico di grande responsabilità – si legge nella nota della commissaria Ue – costituisce un grande riconoscimento alla professionalità ed esperienza acquisite dalla dottoressa Cea e attesta il primato raggiunto dall’Agenzia a livello europeo nel settore della cooperazione internazionale, grazie alle numerose iniziative e attività realizzate negli ultimi anni».
Diciamo che le sfide sono state il filo conduttore nella carriera di Natalina Cea, classe 1956, considerata oggi una funzionaria di alto livello molto apprezzata sia in Italia sia in Europa. Da primo febbraio, la molisana andrà a sostituire al vertice di Eubam Libia Vincenzo Tagliaferri il cui mandato è scaduto il 30 settembre.
«Sono onorata di lavorare per Eubam Libia e pronta a sostenere le autorità libiche» ha detto la Natalina Cea. «Orgogliosa della nomina, ringrazio per la fiducia il Consiglio dell’Ue» ha aggiunto. Per la funzionaria molisana si tratta di una sfida senza precedenti: la missione che guiderà ha il compito di contribuire agli sforzi delle autorità libiche per smantellare le reti criminali organizzate coinvolte nel traffico di migranti, nella tratta di esseri umani e nel terrorismo.
Tra i primi a congratularsi con la funzionaria molisana è stato l’ambasciatore Marco Peronaci, rappresentante permanente dell’Italia presso il Comitato politico e di sicurezza dell’Ue a Bruxelles.
«Congratulazioni e auguri a Natalina Cea per una impegnativa missione al servizio del progetto europeo comune dell’Unione europea», ha scritto Peronaci su Twitter.
red.pol.

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