Domani, fatta eccezione di qualche piccola area dove i sindaci alle prese con focolai importanti hanno deciso di prolungare la didattica a distanza, in Molise si torna a scuola in presenza, secondo le modalità fissate dall’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri.
La decisione però non trova tutti d’accordo. Di ieri l’altro la notizia degli oltre 300 docenti degli istituti superiori che avevano chiesto al presidente Toma di tenere ancora chiusi i plessi, almeno fino a fine gennaio.
Anche la Cgil e la Flc del Molise esprimono «forti perplessità sulle condizioni di sicurezza che dovrebbero permettere la riapertura in presenza delle scuole molisane. Da sempre – scrivono in una nota i segretari De Socio e La Fratta – abbiamo sostenuto che la didattica a distanza è solo una soluzione emergenziale e che “la scuola si fa a scuola”, ma tale obiettivo si raggiunge adottando tutte le necessarie garanzie di sicurezza e valide misure di prevenzione per la salute e l’incolumità di studenti e lavoratori».
Cgil e Flc lamentano di non essere stati convocati, nonostante le reiterate richieste, ai tavoli tecnici che si sono tenuti presso le prefetture. «Le uniche misure di cui siamo a conoscenza – spiegano i due sindacalisti – sono emerse dal tavolo operativo convocato lunedì scorso dall’Usr Molise. In quella sede abbiamo appreso che la Regione avrebbe previsto un potenziamento per i trasporti (non sappiamo però con quali modalità operative), con il coinvolgimento della Protezione civile per evitare assembramenti davanti alle scuole. Si tratta sicuramente di misure necessarie e che da tempo avevamo richiesto, ma rischiano di essere assolutamente insufficienti. Nessuna risposta è venuta alla richiesta di effettuare uno screening diffuso e periodico per studenti e lavoratori, di attivare presidi sanitari nelle scuole e un maggiore collegamento con l’Asrem, di dotare gli istituti scolastici di tamponi rapidi da somministrare a studenti e lavoratori in caso di positività, di potenziare i dispositivi di protezione tramite la dotazione di mascherine ffp2. Si naviga a vista su tutto – accusano De Socio e La Fratta -. Senza l’adozione di adeguate misure c’è il pericolo di generare un circolo precario e vizioso, con la prospettiva concreta di riaprire per poi chiudere, continuando a generare confusione e allarmismo».

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