«Ora serve rigore. Rigore, rigore e rigore. Il rispetto delle regole deve diventare la nostra modalità di vita quotidiana, più che se fossimo in zona rossa, perché in zona gialla è di gran lunga maggiore la responsabilità di ognuno di noi nel controllo dell’epidemia». In serata, il presidente della Regione Donato Toma può finalmente sbottonarsi e commentare i dati e la decisione che da lunedì consentono al Molise di riaprire.
Sul filo del rasoio per due giorni, nelle ultime ore – con il report dell’Iss validato – la schiarita: l’Rt puntuale nel suo intervallo minimo sotto 1 e un’incidenza assai al di sotto della soglia critica hanno riportato il Molise in zona gialla.
Da lunedì riaprono bar e ristoranti con consumazione solo all’aperto (e coprifuoco alle 22). Nelle scuole superiori inoltre lezioni in presenza almeno al 70%. Si riparte con gli spettacoli al pubblico (cinema, teatri, concerti), però con prenotazione dei posti e rispetto della distanza di almeno un metro e della capienza (non più di 1.000 all’aperto, 500 al chiuso). E con il calcetto. È il primo step di un calendario di graduale ritorno alla normalità, dal 15 maggio ad esempio al via le piscine e dal 1 giugno le palestre.
A patto, naturalmente, di restare in zona gialla. È la preoccupazione delle autorità sanitarie e istituzionali locali: raccomandare massima prudenza, pur nella soddisfazione per la ripartenza, in modo da non sprecare il risultato.
Il governatore Donato Toma ha parlato ieri pomeriggio con il ministro della Salute, acquisendo la ragionevole certezza sul passaggio di fascia del Molise visto che per sancirlo serve proprio un’ordinanza di Speranza. «C’era un parametro su cui volevo in particolare confrontarmi con il governo». Il confronto ha dato esito rassicurante e così si sono concretizzati i lanci di agenzia che vedevano il Molise, in giallo, insieme ad Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Bolzano, Trento, Toscana, Umbria e Veneto. In totale, 47 milioni di italiani. In arancione vanno Basilicata, Calabria, Sicilia, Valle d’Aosta e Puglia. La Sardegna resta invece rossa.
Domani pomeriggio, Toma riunisce l’unità di crisi per valutare se c’è bisogno di provvedimenti che stringano un po’ le maglie in qualche comune, Bojano è l’osservato speciale. Il monitoraggio del quadro sarà costante, anche per capire che situazione potremo avere di fronte la prossima settimana. «Su quanto avvenuto a Pasqua ormai abbiamo i dati – aggiunge Toma – e sono abbastanza controllabili. Eventuali restrizioni, se saranno necessarie, le disporremo noi». Quindi, per ora pronti a ripartire. «L’assessore ai Trasporti Pallante mi ha assicurato che è tutto pronto per supportare il 70% delle lezioni in presenza», ancora il presidente.
Non è un liberi tutti, ribadisce però. «Se vogliamo tornare a vivere e a fare in modo che gli imprenditori lavorino, questa deve essere una zona gialla rigorosa. Non basta più la responsabilità, ci vuole rigore. Il rispetto delle regole come modalità di vita quotidiana: se riusciamo a fare questa operazione – conclude Toma – nel giro di due, tre mesi il Molise sarà Covid free».
r.i.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.