Comune di Agnone escluso dalla graduatoria relativa all’assegnazione di fondi in merito alla progettazione definitiva ed esecutiva di tre interventi relativi al dissesto idrogeologico.
Nella lista (decreto 3 maggio 2021) resa nota dal Ministero dell’Interno – Economia e Finanze, il comune altomolisano, infatti, vede azzerata, per il momento, la possibilità di accedere a tre finanziamenti del valore complessivo di 460mila euro.
Nello specifico di tratta della progettazione di opere riguardanti il rischio idrogeologico nelle località Colle Lapponi – Petronero – Masserie Sabelli che prevedevano l’investimento di 130.000 euro; Marzovecchio – Forapecora – Acquevive per un importo pari a 200.000 euro e, infine, Vallone del Cerro – Ciccotondo – Masserie Di Pietro la cui stima progettuale era di 130.000 euro.
A quanto pare a far ‘saltare’ la possibilità di accedere ai fondi un errore procedurale commesso dall’ufficio tecnico di salita Verdi. «Stiamo analizzando le carte – afferma il sindaco, Daniele Saia che lascia trasparire amarezza – tuttavia non escludo un ricorso che potrebbe darci ragione e di conseguenza consentirci di poter accedere ai finanziamenti. Bisogna capire se si tratta di un errore sostanziale o formale. Al momento non posso aggiungere altro, naturalmente mi auguro che si tratti di una svista formale», aggiunge Saia sentito dal PrimopianoMolise.
Non è la prima volta che il Comune di Agnone fa registrare casi analoghi con le varie amministrazione poi costrette a ricorrere alla giustizia amministrativa. Una riflessione di fatto che andrebbe presa in seria considerazione.
Già in passato vicende simili hanno suscitato roventi polemiche innescate in particolare dalle minoranze che anche in questo caso chiederanno conto di quanto accaduto.
Resta impensabile che in un momento delicato che vede l’economia in crisi, posti di lavoro a rischio e imprese ferme al palo, si possa compiere un errore del genere. Al tempo stesso in molti puntano il dito su quanto si verifica da mesi nelle stanze dell’ufficio tecnico al secondo piano di Palazzo Verdi, dove ad alcuni responsabili viene consentito di andare in ‘prestito’ in altri Comuni (Castelverrino e San Pietro Avellana su tutti). Una circostanza che ha iniziato a creare malumori tra la cittadinanza che pian piano vede venir meno servizi fondamentali. E l’ultimo caso rappresenta solo l’ulteriore conferma. Al contrario un Comune di 5000 abitanti con innumerevoli problemi da risolvere avrebbe bisogno di personale, soprattutto del terzo settore, impegnato a tempo pieno.

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