Alla fine sono state 16, anziché 26, le città e le Unioni di Comuni ad aver presentato a Roma correttamente la candidatura per concorrere a diventare Capitale italiana della Cultura 2026. Tra queste anche Agnone che rappresenterà l’intero Molise. Le domande, depositate al Ministero della Cultura mercoledì scorso, contengono il progetto culturale della durata di un anno, il dettaglio del cronoprogramma e delle singole attività previste oltre che la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria. I progetti saranno valutati da una giuria di esperti che li esaminerà e selezionerà entro il 15 dicembre 2023. La prima scrematura indicherà 10 finaliste con la proclamazione della Capitale entro il 29 marzo del prossimo anno. La vincitrice riceverà un contributo finanziario di un milione di euro per realizzare gli obiettivi previsti dal progetto di candidatura, trasformare le idee in un programma di azione e mettere in mostra, nel periodo di un anno, la propria ricchezza culturale e le potenzialità di sviluppo ad essa connesse.
«Sappiamo che la competizione sarà dura – ha detto il sindaco, Daniele Saia – ma siamo orgogliosi del percorso compiuto, che ha dimostrato ancora una volta le grandi potenzialità del nostro territorio e quanto le aree interne debbano tornare ad essere al centro delle scelte politiche nazionali». Ed ancora: «Ciò che più ci rende fieri è aver innescato un eccezionale meccanismo partecipativo, coinvolgendo trasversalmente la comunità in dimensioni assolutamente al di sopra di ogni nostra aspettativa. Incrociamo le dita per il risultato finale ma l’aver unito così tante realtà intorno a questo progetto è già un successo. Ora – ha aggiunto il primo cittadino di Agnone – non ci resta che attendere con fiducia e speranza la valutazione della commissione nazionale». Infine i ringraziamenti all’Università del Molise, ai Comuni del Molise, alla Regione e a tutte le associazioni che hanno «deciso di sostenere la nostra candidatura. Senza la collaborazione di tutti – ha concluso Saia – questi soggetti non sarebbe stato possibile elaborare un dossier così ricco e completo».

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