Sul call center è ormai scontro aperto tra maggioranza e opposizione al Comune di Agnone. L’amministrazione Marcovecchio insiste sulla bontà del progetto e lo scrive nero su bianco anche in una nota pubblicata sulla pagina facebook. Concetto peraltro ribadito pure in Aula dove è stata confermata la volontà di aprire di un call center che dovrebbe consentire l’occupazione di circa 90 unità. «Non sono altrettanto noti i tentativi dell’opposizione di boicottare tale disegno evidentemente per timore di non avere argomenti per l’imminente campagna elettorale» dice invece la maggioranza in riferimento all’interrogazione della minoranza che metteva in ombra la limpidezza dell’iter.
Il sindaco chiarisce che «il percorso seguito, oggi tacciato di ‘illegalità’ è stato il medesimo adottato dall’amministrazione Carosella per:
1. La concessione dell’ex Convento dei Filippini alla cooperativa sociale onlus “Con la mano del Cuore” giusta delibera 106 del 5 luglio 2016. A ciò si aggiunga che proprio nel caso specifico il Comune si faceva carico anche di pagare le relative utenze;
2. La concessione dell’immobile sito in Villacanale all’associazione culturale “Nuova Villacanale” giuste delibere n. 158 18.9.2015 – n. 229 del 28.12.2015;
3. La concessione dell’immobile comunale “rifugio di Montecastelbarone” all’associazione “Madonna della Croce del Monte Sant’Onofrio” giuste delibere n. 43 del 28.02.2013, n. 46 del 14.03.2016;
4. La concessione dell’asilo nido in piazza del Popolo all’associazione “Ricreattivamente” giuste determine di ambito n. 37 del 28.10.2013, n. 06 del 7.03.2014, n. 24 del 12.08.2014, n. 23 del 30.09.2015. (Sul punto occorre specificare che l’unica gara è stata effettuata da questa amministrazione giusta delibera n. 31 del 21.11.2016). Il tutto senza considerare le diverse e disparate concessioni fatte a favore della Polisportiva Olympia Agnone e As Pallavolo Agnone per lo Stadio comunale ed il Palasport e senza che sia necessario operare la distinzione tra società con o senza scopo di lucro ritenute analoghe per quanto prima letto dalla Corte dei conti. La verità – continua il primo cittadino – è che l’atteggiamento assunto è un atteggiamento politico volto a tutelare non il bene collettivo (la riprova sono le diverse concessioni adottate), ma solo e soltanto la posizione fortunata rivestita e magari anche da rivestire in futuro da chi non avrebbe null’altro da fare nelle sue vuote giornate se non continuare a far visita ai cantieri comunali come, per immaginario collettivo, fanno i pensionati quando non giocano a bocce (con tutto il rispetto, la stima e l’affetto per i nostri avi). Un atteggiamento diverso, un atteggiamento di tutela del bene comune, mi sia consentito rimarcarlo anche per sottolineare la differenza tra il sottoscritto e voi che oggi occupate i banchi dell’opposizione (sono, infatti, convinto che la buonanima di Michelino – da gran signore – vi avrebbe impedito tale comportamento) è quello assunto dal sottoscritto quando nell’anno 2012, a parti inverse, a nome della lista civica “Agnone Rinasce” era a presentare un’interrogazione per la convocazione del consiglio comunale (che per comune memoria si legge ed allega alla presente) richiedendo, altresì, la partecipazione del consigliere regionale Marinelli. Tutto ciò, però, accadeva perché si chiudeva una attività che dava e aveva dato impiego a diverse unità impiego a diverse unità lavorative (leggasi stilcoop) e non perché si apriva una nuova attività».

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