«Tra lo stupore generale di chi segue da vicino e si adopera per risolvere le gravi problematiche del comparto sanità in Molise, mi segnalano due supereroi protagonisti di un fatto talmente scontato da spingere il sindaco di Agnone, Danile Saia ad incensarli. Parliamo della riattivazione del punto tamponi e dell’apertura di un punto vaccini in alto Molise i cui promotori sarebbero Andrea Di Lucente e Oreste Florenzano». Esordisce così Andrea Greco sulla notizia trapelata ad Agnone negli ultimi giorni. «In una regione considerata normale – prosegue il capogruppo del M5S in Consiglio regionale – tale operazione passerebbe come un provvedimento dovuto nei confronti di una popolazione in prevalenza formata da anziani che per troppi mesi è stata costretta a percorrere decine di chilometri per un semplice prelievo».
Ma l’annuncio fatto da Saia, a detta di Greco, assume toni quasi trionfalistici a dimostrazione di quello che è diventata la politica. «Nel prelevare il turibolo – sentenzia ironicamente – il primo cittadino dimentica, a riguardo gli consiglio una cura di fosforo, chi sono i due supereroi. Partiamo con Di Lucente, le cui scivolate sull’ospedale di Agnone fanno ancora rabbrividire. Eh sì, perché se non ricordo male, il consigliere regionale, originario di Vastogirardi, era quello che avrebbe voluto trasformare il Caracciolo in un mero centro geriatrico senza Pronto Soccorso. Per lui che risiede a Cassino, quindi in caso di necessità ha la possibilità di raggiungere un nosocomio super attrezzato in cinque minuti, il Caracciolo rappresenta una zavorra da riconvertire in una sorta di casa da riposo. Poi se dalle frazioni più sconosciute di Belmonte del Sannio o Capracotta, un infartuato non fa in tempo a raggiungere gli ospedali di Isernia o Campobasso, pazienza». Non da meno l’attacco sferrato nei confronti del dg di Asrem, Floenzano. «L’altro supereroe Florenzano, nonostante poteri magici conferitegli da Toma, ancora oggi non vuole sentire parlare di riattivare le moderne sale operatorie del Caracciolo costate centinaia di migliaia di euro. Come pure non intende capire che in quella struttura servono macchinari, personale medico e infermieristico, ambulatori e altro ancora.
Il tutto, non perché lo dice Andrea Greco o per un capriccio di chi si ostina a vivere in montagna, ma perché lo ha voluto Roma con un decreto ministeriale, il quale riconosce l’ospedale di Agnone come area particolarmente disagiata. Florenzano, che in Asrem si applica al di sotto del minimo sindacale, dovrebbe saperlo a memoria. Potrei continuare all’infinito, ma mi fermo qui e lascio ai cittadini giudicare le aureole ad honoris causa poggiate da Saia sulle teste di chi persevera nel diabolico disegno di azzerare la sanità nelle aree interne. Lo fa dopo che su quegli argomenti ho personalmente diffidato Asrem a ripetizione. Dopotutto – conclude il politico agnonese – i due supereroi vanno assolti perché, in tempo di Covid e, a detta del sindaco di Agnone, sono quelli che si sono dannati l’anima pur di riaprire il punto tamponi e, forse, attiveranno quello dei vaccini. Chapeau!».

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