Dopo un solo giorno di tregua risale la curva. Ieri altri 29 positivi certificati dall’Asrem. Ma purtroppo la contabilità dei casi è destinata ad essere aggiornata e l’ultimo bollettino conferma un contagio diffuso ad Agnone dove, mercoledì, sono stati eseguiti 87 tamponi. Il comune altomolisano risulta essere il più colpito con un numero di casi che sale a quota 78. Probabile che nelle prossime ore il governatore Toma dichiari formalmente la ‘zona rossa’ su tutto il territorio comunale così come richiesto dal consigliere Greco.
Intanto ieri il sindaco Saia ha firmato una nuova ordinanza per rettificare un “ordine” un po’ azzardato dato in precedenza, risultato inopportuno e forse anche illegittimo. La modifica riguarda lo svolgimento delle celebrazioni liturgiche che sono consentite, a a differenza di quanto scritto in precedenza. L’unica prescrizione possibile è che «le stesse celebrazioni liturgiche avvengano senza la partecipazione dei fedeli». Già, perché un sindaco può vietare ai fedeli di andare fisicamente in chiesa, al netto delle competenze di altre autorità in materia, ma non certo ai sacerdoti di celebrare. Anche perché per il sacerdote celebrare la messa è un dovere giornaliero codificato dal diritto canonico, materiale sul quale un’ordinanza del sindaco non ha certo alcun potere di intervento. Evidentemente il sindaco Saia si è accorto di aver invaso il campo ed è corso ai ripari, anche se voci di corridoio parlano di un rimprovero arrivato addirittura dalla Curia di Trivento.
Ad ogni modo Saia riconosce di aver ecceduto nel suo potere di sindaco e torna sui suoi passi precisando che «sono consentite le celebrazioni liturgiche nelle chiese e nei luoghi di culto, con la prescrizione che le stesse avvengano senza la partecipazione dei fedeli». «Sono invece consentiti i riti funebri nelle chiese e nei luoghi di culto con la presenza dei soli familiari e comunque entro il numero di dieci persone» aggiunge Saia al termine dell’ordinanza. Insomma, si può ancora morire e celebrare il rito delle esequie. Non c’è pandemia che tenga.
Il cluster scoppiato ad Agnone potrebbe allargarsi anche ad altri comuni vicini. Sei i contagi registrati nelle ultime 24 ore a Belmonte del Sannio, due a Capracotta, 1 a Pecopennataro e 1 a San Pietro Avellana.

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