Decine e decine, centinaia di persone, in corteo, silenziose, non vola una mosca, per 3mila passi, quelli che dividono la chiesa di Santa Maria, nella zona vecchia di Petacciato, al cimitero, poco più di due chilometri, vissuto a passo normale, con indosso la maglietta bianca, una t-shirt che ritrae Sonia Di Pinto, fiori e palloncini bianchi. Davanti, accanto ai volontari della protezione civile comunale, alla quale apparteneva da volontaria quand’era in paese la stessa 46enne, un gruppo di bimbi, anime candide e innocenti come lei stessa, che da martire è salita in cielo. Una “Marcia bianca” organizzata nel giorno in cui avrebbe dovuto sposarsi, con l’amato Sauro Diogenici, sceso a Petacciato dal Granducato, voluta dalla famiglia e organizzata dalla cugina Jessica Toscano, diffusa dal gruppo social PetacciatoAmoreMio, sulla scorta di quanto realizzato solo una settimana fa proprio in Lussemburgo. Il parroco don Mario Colavita ha benedetto nel ricordo di Sonia l’iniziativa, con la preghiera del Padre nostro e rendendo omaggio a tutte le vittime della violenza, come lei, 4 settimane fa, nella notte di Pasqua, sottratta alla vita, agli affetti, alle nozze, da balordi rapinatori e crudele collega complice. Una marcia di assordante silenzio, in un pomeriggio assolato, di una comunità che ancora una volta, come in occasione del saluto del 23 aprile scorso, si è stretto attorno alla famiglia di Sonia, i genitori Nicola e Antonietta, che risiedono a Petacciato, e i due fratelli, Claudio e Paolo, oltre naturalmente allo stesso Sauro. Il corteo è terminato al cimitero, dove sono state raccolte anche le parole del compagno e della mamma. «Manca a tutti nel Lussemburgo, parlo del Lussemburgo perché vivevamo lì, lei da 10 anni e io da 5. Manca a tanta gente, tanti amici, in molti non sono potuti venire, per problemi di viaggio o di lavoro, ma era davvero tanto amata perché lei amava veramente tutti. Sarebbe stata una data importante, festeggiare così un matrimonio è davvero terribile. Porto dentro al mio cuore il meglio di lei, una persona fantastica, sotto tutti i punti di vista». Queste le parole di colui che ieri avrebbe dovuto sposare Sonia Di Pinto. Sauro Diogenici trattiene a fatica la commozione e le lacrime, ma dopo qualche decina di secondi, nel ricordo della sua sposa, scoppia a piangere. Mamma Antonietta stringe a sé dei bimbi, che rappresentano la continuità dell’amore per il territorio e poi ricordando Sonia, ringrazia tutti: «Per me è, e dico è, perché per me è stata e sarà sempre presente nella mia vita ed è sempre stata una persona pronta ad aiutare gli altri sempre non solo in paese ma anche a Lussemburgo. Sempre pronta specialmente pronta ad aiutare i ragazzi italiani che arrivavano e cercavano lavoro e ospitandoli. Ha sempre fatto volontariato e a questi malfattori che hanno fatto del male stava aiutando anche loro. Ringrazio tutto il popolo di Petacciato e anche fuori è un popolo meraviglioso che io ho sempre avuto nel cuore e da oggi ancora di più. Sono formidabili, speciali e sempre lo sono stati dalla prima volta che sono venuta a Petacciato in viaggio di nozze 47 anni fa. Il mio desiderio quando sono venuta la prima volta è di avere una casa qui, di passare la mia vecchiaia qui con i miei figli e mio marito. Ho trovato sempre accoglienza, affetto e rispetto. Questo è il popolo di Petacciato, lo era lo è e lo sarà. Dimostrando a questi fanciulli che io li porto nel cuore. Ho avuto tanti ragazzi sia per i matrimoni, le cresime e adesso mi tocca anche con i piccolini e c’è sempre rimasto un affetto con tutti. Sanno cosa è il rispetto e mi auguro che questi continueranno anche la stessa cosa. Io come catechista gli insegnerò il rispetto per il prossimo e con l’aiuto dei genitori, che sono dei cari genitori, tutti insieme riusciremo a crescere questi bambini come cittadini di Petacciato, come dovrebbero essere tutti quanti. Io voglio bene a tutti e vi ringrazio con il cuore, come voi avete abbracciato me io abbraccio voi».

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