Ancora sugli scudi i Carabinieri della compagnia di Termoli e nel caso specifico i militari dell’Arma della stazione di Campomarino. La linea di confine con la Puglia è sempre un confine molto delicato, anche se del maxi sequestro di martedì pomeriggio non ancora è certa la provenienza dello stupefacente. Ben 21 chilogrammi di marijuana, già ben confezionata e pronta all’uso. Un quantitativo considerevole a dir poco, specie se scoperto e custodito in un appartamento e per di più da un 25enne, studente e incensurato. E’ proprio questa la nuova frontiera che allarma sempre di più, ossia il coinvolgimento di ragazzi che non avevano mai avuto contatto col crimine fino ad ora, come avvenuto già nei mesi scorsi per arresti effettuati nella Termoli bene, poco distante. Per tornare alla cronaca, durante il pomeriggio di martedì scorso, a Campomarino, i Carabinieri della locale Stazione, nel più ampio quadro dei servizi di controllo del territorio disposti dalla Compagnia di Termoli e finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, hanno tratto in arresto un giovane del posto per detenzione ai fini di spaccio di un rilevante quantitativo di marijuana. I militari, difatti, a conclusione di una rapida attività info-investigativa, hanno proceduto a effettuare una perquisizione nel domicilio di un venticinquenne, studente, residente a Campomarino. Una volta all’interno dell’abitazione, immediata è stata la sorpresa per i Carabinieri quando hanno avuto modo di rinvenire diverse buste in cellophane, al cui interno erano custoditi ben 21 chili di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”. Nella circostanza, sono stati trovati oltre ottocento euro in contanti, nonché materiale per il confezionamento della droga. Quanto complessivamente scoperto è stato sottoposto a sequestro, mentre il giovane, condotto in caserma per gli accertamenti del caso, è stato dichiarato in stato di arresto e tradotto successivamente presso il suo domicilio, a disposizione della competente procura di Larino. Sequestro record, dunque, nel territorio della cittadina costiera da parte dei Carabinieri che hanno assestato un duro colpo allo spaccio e conseguentemente al cosiddetto “mercato di morte”. Proseguiranno, nei prossimi giorni, le attività di indagine per definire e lumeggiare tutti i contorni della vicenda che ha permesso di ottenere un così importante successo nella lotta all’illegalità. Su questo blitz antidroga vero e proprio è intervenuto il colonnello Emanuele Gaeta, comandante provinciale dell’Arma, reduce dal successo dell’operazione Piazza Pulita, condotta assieme alla Guardia di Finanza e alla Procura del capoluogo. Non solo Campobasso e Bojano, ma anche la costa come particolare attenzione per stroncare il narcotraffico molisano. «Sono stati bravi i Carabinieri della stazione di Campomarino, ben confezionata, già pronta. Non ci fermiamo, la nostra opera sarà incessante – ha riferito Gaeta – poiché nel quadro di una più generale lotta al crimine, ci dedichiamo in particolare allo spaccio degli stupefacenti. Noi dobbiamo assolutamente frenare e fermare questo fenomeno, che troppi morti e troppe vittime fa e troppi danni crea, riferiti non solo agli assuntori, ma chi viene coinvolto, suo malgrado, per reati connessi come furti, scippi e rapine. La droga è un male, a 360 gradi. Ora il nostro obiettivo è indagare a fondo per risalire la catena dello spaccio per individuare da dove provenga la marijuana, sempre che non l’abbia coltivata in proprio. Resta assai preoccupante che un giovane, una sola persona, abbia tutta questa sostanza. Altro aspetto da dirimere è verificare se intendesse mettersi in proprio a spacciare, oppure se fosse un tramite di qualcun altro». Lo scopo è debellare il fenomeno dello spaccio dal territorio della provincia di Campobasso, per restituire serenità alla gente, che non deve subire anche questa preoccupazione.

EB

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