Andrea Di Paolo e il Soa denunciano un episodio su cui ci sarà da fare chiarezza: «Il Soa (Sindacato Operai Autorganizzati) chiede che sia fatta luce sul mancato intervento sanitario di emergenza a seguito di un malore a Portocannone, un giovane di 36 anni lavoratore agricolo del Pakistan ospite dei suoi familiari in cerca di lavoro, venerdì sera si sente male, viene chiamato il 118 che declina l’intervento per indisponibilità e consiglia il medico di guardia, intanto il giovane sabato è deceduto. Ora la salma del giovane è presso il cimitero di Portocannone in attesa di essere espatriata. Torna a casa Faisal ma senza vita, cercava un lavoro in campagna per vivere. Ci risulta che il comune di Portocannone si è interessato da subito della questione, un paese che da sempre si è distinto per l’accoglienza e la solidarietà di etnie diverse. Ora chiediamo la verità. Il Soa si rende subito disponibile con la famiglia in solidarietà, per assistenza sindacale e legale. Si chiede aiuto alla sanità pubblica con urgenza ma trovi la porta chiusa. Quello che è avvenuto al giovane Faisal lo sanno bene molti molisani, sulla loro pelle».

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