Non c’è immagine più cruda della solitudine di chi è costretto a vivere il Natale e le feste di fine anno lontano dai propri cari. Di chi è costretto in un letto d’ospedale a lottare contro un mostro invisibile, senza poter vedere i propri affetti, senza poter scambiare un abbraccio con un figlio, un fratello o una sorella, una madre o un padre. O di chi quella sorella la sta cercando invano da oltre 20 giorni.

L’articolo completo è disponibile sull’edizione di Primo Piano Molise oggi in edicola.

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