Tanta commozione sabato per l’inaugurazione del busto dedicato alla “Signora” della politica molisana, Angiolina Fusco Perrella, scomparsa un anno fa per un brutto male. L’evento, organizzato in località Monteverde dalla famiglia, ha visto la partecipazione delle autorità civili, religiose e di molti cittadini che hanno voluto omaggiare la memoria di Fusco Perrella con un affettuoso saluto. Incisi sul marmo del busto, alcuni versi scritti e letti per l’occasione da Pina di Nardo.
«Alla nostra First Lady, un’icona di stile ed eleganza, Angiolina, che ha spiegato le ali per volare in alta quota verso un nuovo creato, una fonte d’acqua fresca e cristallina per il viandante assetato, bisognoso, emarginato: ad Angiolina che ha lasciato un’impronta indelebile sulla terra, un’eroina indimenticabile, che sfidando i pregiudizi e le ostilità, ha vinto molte battaglie senza fare mai la guerra, va tutta la nostra stima e la nostra riconoscenza per l’eternità!». È stato poi mostrato un video dedicato ai tratti salienti della sua attività politica, realizzato sempre dai familiari. In evidenza la sua attività da presidente del Conservatorio Perosi di Campobasso, ma anche l’impegno per il lavoro, la formazione, le donne, le imprese femminili, il sociale, le disabilità e i più deboli. A scoprire il busto – progettato da Roberta Varriano e realizzato da Francesco Ciardiello di Piedimonte Matese -, sulle note dell’inno d’Italia, le nipoti. È stato Don Rocco Di Filippo, parroco della Cattedrale di Bojano, a benedire invece il marmo. «In questo momento Angiolina ci vede. Chi ama ricorda. De Gasperi diceva che la politica è pazienza e tra le note che Angiolina ha saputo seminare lungo i solchi della sua attività politiche c’era senza dubbio la delicatezza, la pacatezza, la fermezza nelle azioni, il garbo e l’amorevolezza nel dialogo. E non è poco: realizzare tutto questo vuol dire impegno. È più facile a volte realizzare un grattacielo, lei ha voluto puntare in alto con la parola, spesso pronunciata con amore. Oggi quindi vogliamo ricordarla con gratitudine» afferma il parroco. Poi l’intervento commosso del presidente della Regione, Donato Toma: «La mia famiglia era molto legata alla famiglia Fusco Perrella, siamo molto legati a Bojano. Un pezzo del mio cuore è qui. Il mio rapporto personale con Angiolina è fortissimo. Mi ha dato consigli preziosi. Abbiamo fatto una campagna elettorale fianco a fianco. E lei aveva preparato tutto perfettamente. Gli ultimi giorni veniva in Giunta spesso, per me era una sorella maggiore. E mi portava sempre una parola di conforto nei momenti di difficoltà. Si stava occupando di alcuni progetti importantissimi, sullo spettro autistico. Progetti che aveva portato avanti e che stavamo consolidando e finanziando con la Regione. Lei teneva a cuore gli ultimi. Veniva da me solo per perorare la causa degli ultimi, per chi doveva essere appoggiato e sostenuto dalle istituzioni. E sotto questo profilo non era paziente, ma ferma, risoluta. Un ricordo tenero che porto nel cuore e a cui devo molto sotto il profilo dei consigli morali e professionali. Angiolina era una grande professionista prima di essere una grande politica» ha concluso.
Ad omaggiare il ricordo di Fusco Perrella, professoressa, prima che presidente del Consiglio regionale e assessore, anche il sindaco di Bojano, Carmine Ruscetta. «È un momento emozionante, la professoressa Fusco Perrella è stato per me punto di riferimento anche e soprattutto da un punto di vista scolastico – ha detto il primo cittadino -. L’atteggiamento di assoluta disponibilità nei confronti di tutti e il suo continuo interessarsi la mondo del lavoro e dei giovani: Angiolina era e sarà sempre esempio di fiducia e speranza per tutti».
Poi Pietro Testa, sindaco di Riccia (città di nascita di Fusco Perrella, e in cui oggi riposa): «Non si è mai dimenticata di Riccia, sempre presente in ogni occasione utile. Non ha mai chiuso la porta a nessuno, sempre disponibile per trovare soluzioni per tutti. Di lei ricordo le telefonate, nel periodo di Natale o Pasqua quando dimostrava sempre affetto verso il suo popolo d’origine. Lei non ha mai dimenticato Riccia, e Riccia non dimenticherà mai la professoressa Fusco Perrella». In chiusura l’intervento degli alpini, che hanno ricordato come Perrella fosse anche socia della sezione Alpini di Campobasso, dando manforte nella protezione civile, nel volontariato nei centri vaccinali, nell’aiuto per i diversamente abili e per il sociale. E infine quello dei parenti, che ne hanno sottolineato le doti empatiche, di ascolto e saggezza anche nel contesto familiare. «Ringrazio di cuore tutti coloro che oggi sono qui – chiude emozionato il figlio, Carlo -. La presenza così numerosa di oggi mi dimostra ancora una volta che mamma era ed è ben voluta da tutti. Lei c’è e ci sarà sempre».

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