La Consulta comunale della Cultura tiene ancora banco in città. La querelle tra il gruppo Bojano domani e la maggioranza non sembra destinata a finire. Infatti, dopo il botta e risposta tra l’assessora al ramo Clementina Columbro e la consigliera Maria Cristina Spina, e il successivo intervento del sindaco Marco Di Biase, registriamo adesso la replica al primo cittadino del citato gruppo di opposizione affidata ad una nota, la quale definisce la vicenda come «un bel coraggio da parte del governo locale a parlare di confronto…».
«Ancora una volta, lasciamo che a parlare siano gli atti ufficiali e non i pettegolezzi né le polemiche. Il sindaco ha dichiarato che c’è stato un ampio confronto? Bene! Questo è il verbale della commissione, giudichino i cittadini: l’argomento, come risulta dagli atti, non è stato proprio affrontato; nemmeno introdotto, in quanto, nella seduta di agosto, al di fuori della presidente Amatuzio tutti gli altri consiglieri erano assenti, sia i componenti di maggioranza sia quelli di opposizione. Una commissione non valida, quindi, per l’assenza del numero legale, che avrebbe dovuto essere aggiornata. Invece, si sono inviati gli atti al Consiglio, eludendo ogni confronto nel merito del provvedimento. Con che coraggio, allora, si può parlare di confronto? È evidente che il sindaco abbia una strana concezione della democrazia: è solo il caso di ricordargli, allora, che amministrare la cosa pubblica è cosa diversa dal gestire la propria azienda privata, e i consiglieri non sono suoi dipendenti. È sindaco da un anno, ma forse non l’ha ancora capito: diamogli tempo… visto che è lentino!» – è la replica del gruppo Bojano domani.
«Quanto al merito della questione, abbiamo già detto e ripetiamo che un organo culturale avrebbe dovuto essere scollegato dal vincolo politico con il sindaco, a cui spetta la designazione degli esperti, o per lo meno avrebbe dovuto garantire la rappresentanza anche della minoranza, che oggi invece ne è estromessa. La cultura non dovrebbe avere colore politico, ma forse neanche questo è compatibile con la concezione padronale del sindaco. Quanto alla possibilità di attingere a figure non residenti a Boiano, siamo lieti che il sindaco si sia finalmente reso conto che la nostra città esprime importanti professionalità che meritano di essere valorizzate: magari ne avesse tenuto conto anche nella scelta dell’assessore al bilancio, come da noi suggerito! Scelta ricaduta, invece, su un professionista non bojanese e, guarda caso, consulente di una nota struttura sanitaria privata locale ben nota al sindaco…».
La nota del gruppo Bojano domani così conclude: «Siamo felici che finalmente anche Di Biase lo abbia capito: non è mai troppo tardi per cambiare idea: l’importante è che si abbia l’umiltà di ammetterlo e non la faccia tosta di salire in cattedra smentendo se stessi, contando sulla memoria corta dei cittadini».

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