La notizia del suo contagio ha innescato un effetto domino: i centralini dei vari Comuni presi d’assalto, panico tra i cittadini e informazioni confuse che si susseguivano di ora in ora. Una caccia all’untore che purtroppo, da quando è scoppiata l’emergenza Covid, è diventata una triste prassi.
Dopo lo sfogo del figlio, ci ha pensato lo stesso medico di famiglia originario di Castropignano, ma operante in diversi comuni, a fare chiarezza.
Dal letto dell’ospedale Cardarelli, dove è ricoverato da alcuni giorni nel reparto di Malattie infettive in discrete condizioni, ha affidato a Facebook il suo messaggio: «Ho provveduto con il mio comportamento a mettere in sicurezza i miei pazienti! Non fate chiacchiere inutili».
Anche il sindaco di Vinchiaturo, Luigi Valente, aveva provato nei giorni scorsi a calmare le acque: «Il medico risultato affetto dal virus è residente in altro paese della provincia di Campobasso, è ricoverato ma sta meglio.
Sembra che dal giorno 12 marzo il professionista non sia più stato in ambulatorio a Vinchiaturo ed attualmente lo sostituisce altro medico.
L’Asrem ha iniziato l’indagine epidemiologica con la ricostruzione della catena dei contatti.
È sempre raccomandabile attuare la quarantena volontaria di 14 giorni partendo dal giorno del contatto, per coloro che hanno avuto contatti con il medico e chiamare ai numeri dedicati dal Servizio Sanitario Regionale all’emergenza».
Attualmente a Vinchiaturo non si sono registrati casi positivi al Coronavirus e anche la catena dei contatti. come il medico ha evidenziato, è stata ricostruita.

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