I dem, non arretrano di un passo e continuano a rimarcare che l’errore nel bando c’è ed è stato persino ammesso dall’assessore ai Lavori pubblici Amorosa: «Nessun amministratore 5stelle si metterebbe in situazioni di conflitto di interessi, la procedura sul bilancio 2021 è regolare, approviamo entro aprile, siamo convinti della bontà del progetto scuole sicure per avere agenti armati fuori dalla scuole, importante fare il trenino nel centro storico, ecc… Parole in libertà dell’avvocato Roberto Gravina, attualmente sindaco di Campobasso.
Caro sindaco Gravina –la nota pungente del Pd – lei è un giovane amministratore, che non ha ancora capito che, ogni tanto, un bagno di umiltà è salutare.
Fare il sindaco è difficile, faticoso, si tratta di una vera e propria missione.
Il suo Movimento è entrato a Palazzo anche grazie alla estrema semplificazione di cose, al contrario, molto complesse (gli uscenti non sono stati in grado di… ora ci penso io, risolvo tutto!). Si accorge adesso di essere vittima della sua stessa retorica.
La sfida è migliorare Campobasso, dare alla nostra città e alla nostra regione (siamo il capoluogo!) una nuova prospettiva di futuro, contro lo spopolamento e l’impoverimento.
Invece, sembra prevalere solo il desiderio di affermarsi personalmente, di dimostrare di essere più capaci. Ben venga, se ciò significa il bene di Campobasso e dei suoi cittadini. A noi interessa Campobasso, non il destino personale di chi oggi amministra.
Ai tanti scivoloni si somma quello odierno. Il sindaco prova a giustificare la scelta di utilizzare, per i lavori alla Montini, un codice che esclude tutti i professionisti molisani, facendo confusione fra Aule e Laboratori e attaccando frontalmente i consiglieri di opposizione Pd (chissà, immaginava fossimo degli yes men e yes women? ) e rivendicando la scelta del codice E09, a dispetto del suo assessore, che ha parlato di errore! Oltretutto, se si fosse trattato di una scelta consapevole, si tratterebbe comunque di un errore politico. Basta parlarne con gli addetti ai lavori per comprenderlo. Vada pure avanti sulla sua strada. Noi siamo convinti che si poteva fare un’altra scelta.
Ogni tanto ammettere gli errori rende tutto più umano e consente anche alle minoranze di avere un atteggiamento diverso.
Sembra che non le interessi il nostro apprezzamento. Forse Le basta quello di Aldo Patriciello.
Noi, eletti in minoranza, abbiamo sostenuto lei al ballottaggio, senza chiederle nulla in cambio sul piano politico. Eravamo pronti alla piena collaborazione per il bene della città. Lo siamo ancora, ma non possiamo prescindere da un confronto costruttivo, che arrivi prima e non dopo le decisioni».

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