Il vescovo Giancarlo Bregantini ha prorogato le limitazioni all’interno di tutto il territorio dell’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano fino al 15 aprile.
Inoltre le disposizioni date dall’ufficio liturgico per la settimana santa sono in vigore e, secondo quanto espresso dal Ministero dell’Interno, coloro che dovranno accedere in chiesa per svolgere il proprio ministero liturgico devono dichiarare nell’autocertificazione “comprovate esigenze lavorative”.
Per quanto riguarda il catechismo e l’oratorio devono invece seguirsi le disposizioni scolastiche.
Per la Settimana santa, la prima importante novità riguarda la data del possibile slittamento della processione del Venerdì santo: il vescovo Bregantini ha infatti manifestato l’intenzione di volerla recuperare il 15 settembre, nella Festa liturgica della Beata Maria Vergine Addolorata, patrona del Molise.
Per gli altri riti invece, «l’Ufficio Liturgico Diocesano propone ai parroci, ai rettori dei Santuari mariani di Castelpetroso e di Cercemaggiore ed al rettore del Seminario Diocesano “Redemptoris Mater” di vivere i Riti della Settimana Santa, accogliendo appieno quanto stabilito, con decreto, dalla Congregazione e dalla Nota della Presidenza Cei. Stabilito che il giorno di Pasqua è e rimane il 12 aprile, si tenga conto che in tempo di epidemia è assolutamente vietato ogni tipo di assembramenti di persone. Si stabilisce, pertanto, che i Riti della Settimana Santa si celebrino senza concorso di popolo. Tuttavia, per garantire un minimo di dignità ai vari momenti liturgici, è stato possibile ottenere dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in una specifica interlocuzione con la Segreteria generale della Cei, di far partecipare sei o otto persone, così definite: accanto al celebrante sia assicurata la partecipazione di un diacono, di chi serve all’altare, oltre che di un lettore, un cantore, un organista ed, eventualmente, due operatori per la trasmissione. Su questa linea l’Autorità governativa ha ribadito l’obbligatorietà che siano rispettate le misure sanitarie, a partire dalla distanza fisica.
Sul piano pratico, perciò, pensiamo che sia opportuno che ogni parroco faccia parola con la locale stazione dei Carabinieri, per assicurare il relativo permesso ai suddetti ministri convocati, secondo le precedenti indicazioni ed i sostanti suggerimenti.
Mentre esortiamo i parroci perché invitino i fedeli a sintonizzarsi con l’orario d’inizio delle celebrazioni, in modo che possano unirsi in preghiera nelle proprie abitazioni, anche grazie alla trasmissione in diretta, suggeriamo agli stessi, soprattutto al parroco di una numerosa Comunità, di organizzare turni di partecipazione per permettere ai quattro o cinque laici di animare le varie celebrazioni, previste nella Settimana Santa.
Entrando nello specifico è opportuno attenersi alle seguenti indicazioni: la Domenica delle Palme è commemorata in forma semplice; la Messa crismale è rinviata a tempi migliori, così da consentire la piena partecipazione di presbiteri e laici; Il Giovedì Santo, alla Messa In Coena Domini, si omette la lavanda dei piedi, di per sé già facoltativa, e la processione al termine della celebrazione, riponendo direttamente il Santissimo nel Tabernacolo. Il Decreto concede ai presbiteri, in via straordinaria, la facoltà di celebrare la S. Messa senza concorso di popolo, in un luogo adatto;
La Veglia pasquale è celebrata esclusivamente nelle chiese parrocchiali, nei due Santuari su indicati e nel Seminario Diocesano “Redemptoris Mater”, rinviando, eventualmente, i battesimi e prevedendo soltanto il rinnovo delle promesse battesimali».

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