Ancora alta tensione al canile di Santo Stefano di Campobasso. La ‘guerra’ tra la società che ha vinto l’appalto per la gestione della struttura e i volontari che da anni si occupano della cura degli animali, e non solo, prosegue a colpi di ‘avvisi’ e denunce social.
Nei giorni scorsi, infatti, sui cancelli della complesso in contrada Santo Stefano, già teatro di polemiche durante l’emergenza Covid, quando ai volontari era stato negato l’accesso alla struttura, è apparso un avviso a firma della società che impone ai numerosi ‘angeli’ delle associazioni locali, che donano gratuitamente il proprio tempo per la cura e il benessere degli amici a quattro zampe, di non utilizzare “le attrezzature in dotazione al personale del canile (ad esempio pompe, tira acqua, scope ecc.)” oltre a vietare categoricamente “l’utilizzo dell’acqua delle cisterne”.
L’avviso ha scatenato diverse polemiche sui social. In molti, infatti, si chiedono come si possano negare questi strumenti ai volontari che, quasi sempre, operano con risorse proprie e in numero sensibilmente ridotto.
Per non parlare delle ormai note precarie condizioni in cui versa la struttura.
Non molto tempo fa, infatti, il canile è finito nel mirino delle Guardie Zoofile. Dall’ispezione erano state evidenziate gravi irregolarità che hanno portato la Polizia amministrativa a sanzionare il Comune con una multa di oltre 12mila euro.
«Non so a che gioco stiano giocando questa società che gestisce il canile municipale di Campobasso ed il Comune – scrive una volontaria che si appella al sindaco Gravina e agli assessori Cretella e Praitano – ma è bene che le istituzioni locali intervengano subito, si rischia un collasso ed uno scontro non indifferente».
Per altro, fa notare un volontario: «È la ditta che dovrebbe provvedere alla pulizia della struttura mentre a noi spettano le attività svolte per il benessere animale, sgambatura dei cani, prove al guinzaglio segnalazioni di cani da tosare, consigli alle persone che salgono ad adottare cani, foto e promozione degli affidi, segnalazioni di cani malati o feriti, recupero di cani con problemi comportamentali». Ma senza l’aiuto, totalmente gratuito, dei volontari anche la salubrità della struttura è a rischio: «La domenica – spiega Chiara Bibbò – è l’unico giorno che aiutiamo l’unico operaio presente nel canile, da solo non riuscirebbe a pulire tutto». Insomma, non c’è pace per il canile di Santo Stefano e i volontari minacciano di ‘gettare la spugna’.

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