La sua scomparsa ha toccato nel profondo la città di Campobasso. Le battaglie in difesa degli ultimi, la lotta antifascista, l’impegno per la cultura e l’editoria, il garbo e la gentilezza erano la cifra politica e umana di Gian Mario Fazzini. Caratteristiche riconosciute e apprezzate da tutti. Purtroppo a soli 64 anni ha perso la battaglia più importante: nella serata di giovedì un male incurabile, contro cui lottava da diverso tempo, lo ha strappato all’affetto della sua famiglia e di quanti lo conoscevano. Presidente di Antigone Molise, figlio del partigiano camerinese Gilberto Fazzini, nipote di Gian Mario Fazzini che il 22 marzo 1944, a diciannove anni, veniva fucilato dai nazifascisti, Gian Mario da tempo era impegnato nel campo dei diritti umani. Uomo di vasta cultura, era un esperto letterario, bibliotecario e critico musicale che nei tempi liberi dal lavoro nell’Università del Molise, era impegnato nel suo Studio Bibliografico Filopoli in Via Ziccardi.
Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social: «Abbiamo appreso con grande dolore della prematura scomparsa di Gian Mario Fazzini, presidente di Antigone Molise.
Da ormai diversi anni – il messaggio dell’associazione – Gian Mario era impegnato con la nostra associazione per la tutela dei diritti dei detenuti reclusi nelle carceri molisane, che monitorava costantemente come parte attiva del nostro osservatorio sulle condizioni di detenzione.
Insieme agli altri attivisti molisani avevano promosso uno sportello di informazione legale, dedicato proprio ai reclusi.
Nonostante fosse malato, anche negli ultimi tempi aveva proseguito il suo grande impegno.
Lascia in tutti noi un grande vuoto e un forte ricordo.
Ci stringiamo attorno alla sua famiglia a cui vanno le nostre condoglianze».
Anche tutto il personale della Biblioteca di Ateneo si è stretto attorno ai familiari del caro e stimato collega Gian Mario Fazzini, prematuramente scomparso.
«Resterà sempre vivo nei nostri cuori il ricordo della sua professionalità, umanità ed amicizia».
La professoressa e scrittrice Simonetta Tassinari ha voluto ricordarlo così: «Gian Mario Fazzini, il mio carissimo compagno di scuola, purtroppo è scomparso. Non è un caso che tutti quelli che lo hanno conosciuto lo abbiano amato tanto! Difficile trovare altri così benvoluti come lui, stimati, apprezzati. Era un poeta, era generoso, era sensibile, colto, impegnato.. e romantico, gentile, garbato. Era un attivissimo promotore culturale, un editore, un uomo di spicco nella nostra città per le sue doti e la sua personalità, non per la sua posizione o i suoi titoli ufficiali. Non è mai cambiato rispetto al ragazzo che, già a sedici anni, voleva darsi da fare per migliorare il mondo. E Gian Mario ce l’ha messa tutta, su più fronti, ovunque potesse dare una mano, e a chiunque. Poiché poeta non sono, vorrei dedicargli un componimento di Emily Dickinson:Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano .Se allevierò il dolore di una vita, o guarirò una pena, o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido, non avrò vissuto invano. Ecco, Gianmario è uno di quelli il cui passaggio ha lasciato un segno».
«Spero che qualcuno possa continuare il lavoro di Filopoli – le parole di Roberto Colella – la casa editrice di Gian Mario Fazzini. Non solo editava libri ma nello scrigno di via Ziccardi ne custodiva alcuni rarissimi. Ho avuto il piacere di entrare in quel luogo magico e vedere con i miei occhi l’amore smisurato che Gian Mario aveva per la cultura a cominciare da quella molisana. Jovine, Armagno, Tabasso, Frattolillo…Ci mancherai Gian Mario. Riposa in pace».

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