Un dolore, ancora e per sempre, lancinante ma la vicinanza alla famiglia della giovane Romina, alla comunità del piccolo centro, l’attenzione alta delle Istituzioni e dei mass media dimostrano, se ve ne fosse bisogno, che quella lacerazione appartiene a tutti.
A chi ne scrive e a chi legge, a chi non conosceva Romina e a chi ci è cresciuto insieme. Un’onda di solidarietà e di vicinanza che coinvolge anche Frosinone, la città che ha accolto la giovane molisana che lì ha vissuto, nel cuore del centro storico dove da ieri mattina è comparso il murale che la onora, ne celebra la vita e la rende incancellabile dalla memoria.
Come riferisce il quotidiano online FrosinoneToday gli abitanti della parte alta del capoluogo ciociaro, nella zona dove Romina ha abitato fino a lunedì 2 maggio, ieri mattina hanno trovato raffigurata la sua immagine su un muro, a pochi passi dall’appartamento di via del Plebiscito dove la 36enne abitava. Opera che è stata disegnata dallo street artist di Frosinone, Panò.
«Un omaggio, non la conoscevo di persona – afferma ai colleghi del quotidiano ciociaro – ma è un omaggio a tutte le donne che vengono uccise e martoriate. Ho voluto rappresentarla come una santa martire (Romina nel murale ha, infatti, l’aureola e la palma in mano) come venivano dipinte tempo fa». Una immagine che resterà lì, a futura memoria e per non disperdere il ricordo della giovane vittima di femminicidio.
Venti, dall’inizio di gennaio ad oggi, le donne uccise per mano di un marito, un fidanzato, un ex compagno. Un lungo elenco di sangue e dolore che viene purtroppo aggiornato con cadenza quasi giornaliera. In questi 13 giorni di maggio, sono state tre le vittime di femminicidio. Una mattanza.
Intanto questa mattina il pm Barbara Trotta – come già riportato nell’edizione di ieri di primo Piano Molise – affiderà l’incarico per l’estrapolazione del Dna sui tessuti prelevati dal corpo di Romina e sui reperti rinvenuti nell’abitazione dove si è compiuto l’omicidio della giovane donna. Sarà la Polizia Scientifica di Roma, Gabinetto interregionale per il Lazio, l’Umbria e l’Abruzzo, ad occuparsene. Al vaglio degli inquirenti le immagini dei sistemi di videosorveglianza che insistono nella zona di via del Plebiscito a Frosinone, in una zona centralissima e vicina alla Prefettura, per chiarire a che ora Romina sia rientrata nell’abitazione, a che ora Pietro Ialongo – reo confesso -, sia uscito di casa, se nell’abitazione siano entrate altre persone prima, durante e dopo l’omicidio. Saranno oggetto di ulteriori esami irripetibili – per i quali la difesa ha avanzato riserva di incidente probatorio – i tabulati del traffico telefonico della vittima e del suo assassino (è noto che Romina abbia chiamato il padre lunedì 2 maggio alle 15.45 per concordare il suo arrivo a Cerro per il giorno successivo) e la ricostruzione dinamica dell’omicidio (l’aggressione stando alle dichiarazioni di Ialongo sarebbe avvenuta nell’ingresso dell’appartamento, dove poi il corpo straziato della giovane sarebbe stato rinvenuto dalla Polizia di Frosinone). Venti giorni di tempo, a decorrere da venerdì 6 maggio, per il deposito della relazione sull’autopsia, 60 invece per gli esiti dell’accertamento autoptico al quale ha partecipato il perito nominato dalla parte civile, il dottor Nicandro Buccieri, mentre la difesa di Iaolongo ha scelto di non avvalersi di alcun consulente.

foto frosinone today

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