Tra le prime dieci donne più influenti al mondo, figura di riferimento dalle istituzioni statunitensi, una delle componenti dal maggior peso politico all’interno del partito democratico. È entrato nella storia il suo gesto di fronte all’ex presidente Trump, quando strappò a pezzi lo speech sullo stato dell’unione in segno di protesta e netto distacco dal linguaggio e dalle politiche del presidente repubblicano.
Ma ieri hanno vinto le emozioni più profonde, quelle intime e mai raccontate.
Il sorriso pieno, la gioia in ogni suo sguardo, le mani tese a cercare il contatto con le decine di persone che hanno voluto salutarla, che l’hanno aspettata sotto un sole cocente sventolando bandiere a stelle e strisce e tricolori.
Una giornata indimenticabile per la donna esile ma forte come l’acciaio che sta attraversando da protagonista la storia degli Stati Uniti d’America e del mondo.
Nancy Patricia Pelosi è tornata a casa, ha ritrovato quel filo, ripercorso quei passi, riascoltato i ricordi impressi nel suo cuore. Da ieri è cittadina onoraria di Fornelli, il paese d’origine della famiglia materna. Adesso ha le chiavi del paese, è molisana a tutti gli effetti.
Figlia di una comunità che l’ha accolta con un abbraccio caldo e sincero.
Una giornata attesa dalla comunità guidata dal sindaco Giovanni Tedeschi e di certo, con gli stessi sentimenti, dalla speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti che ieri ha finalmente coronato il sogno coltivato da tempo: conoscere i luoghi dove ha vissuto la sua famiglia d’origine, i vicoli dai quali è partito il nonno, dove è tornato per far nascere la mamma Annunziata nella casa dove, da ieri, una targa ricorda una giornata storica, vissuta senza fasti e con sobrietà ma piena di affetto.
Con la famiglia al seguito – marito, figli, nipoti -, protetta da un servizio di sicurezza discreto e mai invadente, Nancy Patricia Pelosi è arrivata a Fornelli in anticipo sulla tabella di marcia. Chissà, forse il desiderio di non farsi aspettare oltre dai suoi concittadini.
Ad attenderla le autorità, con il sindaco e il parroco in testa. C’era il prefetto Gabriella Faramondi; simboli, entrambe, di empowerment femminile, hanno sorriso della casualità riservata dal destino. Entrambe in tailleur rosa (sebbene di nuance diverse), entrambe con un giro di perle al collo, si sono strette la mano scambiandosi un sorriso di complicità. Il presidente della Regione, Donato Toma, il vertice della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci e la comunità di Fornelli, i suoi concittadini, emozionati da una presenza così importante nei vicoli del borgo gioiello del Molise.
L’emozione dell’incontro con i suoi parenti, il cuore che batte forte nel vedere le foto ingiallite e sopravvissute al tempo che passa, i ritagli di giornale conservati con cura in attesa di quel giorno che è finalmente arrivato. Ha passeggiato nel centro storico, Nancy Pelosi, si è fermata ad ammirare la storia, che è anche la sua.
E, una volta giunta davanti alla casa dove nacque la mamma, partita quando aveva tre anni per gli States, la certezza di aver ritrovato quelle radici di cui ha sempre sentito parlare, nei racconti di famiglia che ha ancora ben impressi.
Era il 1912 quando i nonni materni lasciano Fornelli per emigrare nel Maryland.
«Mio nonno era meraviglioso – ha detto Nancy Pelosi all’Ansa -. Passeggiando tra i vicoli mi è sembrato di vederlo. Qui ha avviato il suo pastificio, sono orgogliosa di essere stata sua nipote, una nipote amata».
L’abbraccio della sua Fornelli non poteva non essere anche gustoso. Perché, qui da noi, la cura passa attraverso il cibo, l’accudimento, il nutrire. E così l’assaggio delle pizzelle, che si preparano con la piastra di ferro che Nancy Pelosi ha voluto vedere. E poi l’ilarità suscitata dai nomi delle strade e dei vicoli, intraducibili. La tappa alla rimessa che un tempo accoglieva la bottega del nonno pastaio, la sosta a Villa Lombardi, appartenuta ai suoi avi e oggi di proprietà della famiglia Valerio che ha voluto ospitarla per un aperitivo, ovviamente in versione molisana. Ricco di quei sapori che resteranno nei ricordi della famiglia Pelosi. Il pranzo nel ristorante del borgo e la consegna della cittadinanza onoraria nell’Auditorium dove Pelosi ha voluto leggere una poesia dedicate alle mamme e scritta da sua madre.
«Meraviglioso essere qui: le radici forti ci danno le ali della libertà, più siamo fedeli alle radici più sarà facile spiegare le nostre ali» ha detto guardando il sindaco Tedeschi che le ha consegnato le chiavi di Fornelli.
«Apprezzo il riconoscimento e l’ospitalità, ora con queste chiavi devo ritornare» le parole di Nancy Pelosi, come riporta l’Ansa. E per lei è scattato l’applauso fragoroso della sala dell’auditorium. Radici italiane, molisane per metà, che sono tornate prepotentemente alla luce quando, rompendo il rigido protocollo, si è concessa ai selfie con i suoi concittadini.
Per lei i ricordi indelebili di una giornata che è stata emozioni, commozione, affetto, viaggio nella memoria. I rintocchi della campana donata dalla Prefetto e realizzata in esclusiva per la speaker, su indicazione di Gabriella Faramondi, dalla Fonderia Marinelli di Agnone segneranno il tempo che passa. I volumi sul Molise donati dal presidente Toma che, da perfetto gentleman, si è chinato per il baciamano saranno una lettura piacevole che la riporterà indietro a questa giornata.
Ma a casa, oltreoceano, Nancy Patricia Pelosi porterà qualcosa che non si mette in valigia: la gioia e le emozioni regalati dalla comunità alla quale appartiene. Da sempre.

ls

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