Una comunità sotto choc che fa i conti con una tragedia che ha colpito una persona amata e benvoluta da tutti e sulla quale indagano i Carabinieri: è deceduto ieri mattina al Veneziale, dopo giorni di agonia, Andrea Cicchini, il 40enne che alla fine di giugno fu trovato agonizzante e in una pozza di sangue sotto il balcone dell’abitazione di proprietà della sua famiglia da una passante che allertò immediatamente i soccorsi e avvertì i Carabinieri della locale stazione.
L’uomo fu immediatamente trasferito al Veneziale: prima del ricovero in Rianimazione, fu sottoposto ad un delicato intervento chirurgico all’addome.
Ma le sue condizioni erano già disperate e, ove mai avesse ripreso conoscenza, avrebbe avuto bisogno anche di un intervento di ricostruzione maxillo-facciale viste le importanti lesioni riportate e che purtroppo non gli hanno lasciato scampo.
E sono proprio quelle ferite, la loro tipologia che avrebbero convinto gli inquirenti ad un supplemento di indagine vista la possibilità di un’altra ricostruzione dei fatti, diversa da quella sussurrata proprio dal 40enne quando era ancora cosciente.
Ai soccorritori, l’uomo, prima di perdere i sensi, disse di essere caduto dalle scale ma la posizione del corpo, il luogo dove fu ritrovato e le ferite gravissime potrebbero non aver convinto gli inquirenti, intenzionati a fare chiarezza sul tragico episodio.
Al Veneziale, ieri pomeriggio, sono arrivati anche i Carabinieri che starebbero quindi continuando ad indagare per arrivare alla ricostruzione dei fatti e all’accertamento di eventuali responsabilità di altre persone coinvolte in quello che al momento è rubricato come un incidente domestico.
Una persona amata da tutti, a Macchia d’Isernia, Andrea Cicchini: una volta scomparsi i genitori adottivi, l’uomo – originario del Brasile – avrebbe manifestato alcune fragilità.
Un ragazzo benvoluto dalla comunità e da quella famiglia che lo aveva desiderato e cercato a tutti i costi, che aveva pensato anche a garantirgli un futuro dignitoso.
Nella casa di famiglia, nel centro storico, aveva la sua camera, il suo nido. E sotto il balcone del suo rifugio, nel quale forse si sentiva al sicuro visti i ricordi felici che lo legavano a quell’abitazione, alla fine di giugno è stato trovato il suo corpo, in una pozza di sangue.
Una caduta accidentale? Volontaria? Gli esiti drammatici di un litigio come si era ipotizzato fin da subito? I Carabinieri lavorano alla ricostruzione della vicenda anche alla luce degli esiti della perizia necroscopica effettuata nel nosocomio di Isernia prima che il magistrato autorizzasse la restituzione del corpo ai familiari. Non è stata disposta, quindi, alcuna autopsia.
Intanto, a Macchia d’Isernia, per Andrea – che era coccolato per la sua indole, per il suo carattere mite, motivo per il quale era la mascotte del paese – si è deciso di evitare qualsiasi manifestazione in programma in segno di vicinanza ai familiari e per rispetto del 40enne. Non potendo ‘cancellare’ la tappa molisana della Milano-Taranto (che arriverà in paese domani, 9 luglio), la Pro loco Maccla ha deciso di annullare le attività previste nel pomeriggio, rinviandole a data da destinarsi.
E per l’arrivo dei motociclisti della carovana storica, niente musica. Nel rispetto di Andrea e della sua morte, ancora da chiarire.
ppm

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