Nessun ripensamento sulla strategicità dell’opera ma gli step da superare, prima di andare a definire importo e modalità di finanziamento, riguardano ancora la indispensabile rimozione dei vincoli ambientali e paesaggistici che insistono su un tratto dell’arteria e la certezza del quadro economico, mutato a seguito della revisione del progetto. Il terzo lotto della Fresilia non è in discussione, questa la notizia attesa che arriva dall’assessorato guidato da Vincenzo Niro che ieri mattina ha incontrato il sindaco di Frosolone, Vincenzo Ianiro.
Accertata l’ufficialità dell’avvio formale delle procedure di revoca del finanziamento sulla messa a terra del terzo lotto dell’infrastruttura – che avrebbe dovuto collegare Trignina a Bifernina, che avrebbe potuto tirare fuori dall’isolamento le aree del Molise interno in quanto trait d’union tra Civitanova del Sannio e la fondovalle del Verrino, consegnando una viabilità degna di questo nome a chi lavora, studia, fa impresa in una zona del Molise dove le strade non sono proprio ‘il massimo’ – si lavora allo spacchettamento dei 40 milioni di euro per evitare siano restituiti allo Stato stante l’impossibilità di onorare gli adempimenti tecnici e burocratici la scadenza imposta dalla normativa e cioè la fine dell’anno. Fondi, quindi, che adesso serviranno a rendere concreti progetti che devono essere immediatamente cantierabili. Perché la scadenza per il loro utilizzo è la stessa.
Di certo c’è che il progetto originario del terzo lotto non esiste più: il nuovo richiede un altro impegno economico perché la variante al tracciato, che prevede la costruzione di una galleria di circa un chilometro, ha di fatto modificato il quadro economico.
In più, i vincoli ambientali e paesaggistici sono ancora lì; sarebbe compito dei Comuni coinvolti rimuoverli adottando le conseguenti varianti ai Piani urbanistici comunali. Fermo restando che il grosso ostacolo sembrerebbe essere rappresentato dal vincolo in capo allo Stato e sul quale il ministero della Cultura non sembrerebbe intenzionato a ‘chiudere un occhio’.
Acclarate le difficoltà a concludere l’iter nei tempi previsti, la Regione non ha potuto far altro che procedere alla riprogrammazione dei fondi, stante come detto il rischio di doverli rispedire indietro.
Ma, quel che preme sapere ai sindaci dell’area, alle comunità, ai comitati che tengono alta l’attenzione sulla Fresilia sulla messa in sicurezza dei tratti già transitabili e sulla conclusione del tragitto con il terzo lotto, è tutto racchiuso in una semplice domanda: ma la Fresilia si farà ugualmente? I fondi per realizzarla saranno individuati?
Dalla Regione, su questo punto, non sembrano esserci tentennamenti: i fondi potranno essere rinvenuti fra la dotazione Fsc 2022-2027 oppure attraverso un mutuo specifico da contrarre.
Ma resta da capire quale il costo attuale dell’opera, che non è di certo vicino ai 40 milioni appostati in passato e oggi riprogrammati. Inoltre, le modifiche sostanziali al progetto imporrebbero – come da legge – la ripartenza delle procedure.
Si deve fare e si farà, assicurano dalla Regione. Ma con tempi e risorse nuovi e diverse.

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