Una comunità ancora scossa, provata, che avverte forte il dolore come in quei tragici giorni di inizio maggio quando la notizia dell’assassinio di Romina arrivò come uno tsunami a sconvolgere la quotidianità. La ricorrenza del 25 novembre rappresenta un momento doloroso, che riapre interrogativi, nel quale si riaffacciano i ricordi, ferite che non si rimargineranno facilmente.
Per il sindaco, Remo di Ianni, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è l’occasione per tributare «affetto e riconoscenza alle autorità civili e militari di Frosinone (la città dove la giovane è stata uccisa, ndr), per avere le stesse – con encomiabile spirito di servizio ed ospitalità – offerto a Mario De Cesare, protezione e vicinanza in relazione ai tragici fatti che hanno coinvolto figlia Romina nel maggio scorso».
Ferite che sanguinano ancora per Mario De Cesare, il papà di Romina, che ha voluto ringraziare le Istituzioni e le forze dell’ordine della città ciociara.
A loro, «la massima gratitudine in ordine all’accoglienza ed alla protezione ricevuta durante il periodo più buio della mia vita. Ho toccato con mano l’umanità e la professionalità che ha guidato ciascuno di voi durante quei giorni maledetti. A tal riguardo, appare doveroso citarvi e ringraziarvi uno ad uno: il sindaco pro tempore Nicola Ottaviani, l’ispettore Massimo Caldaroni, il vice ispettore Mario Mattei, il sovrintendente capo coordinatore Fabrizio Crescenzi, il sovrintendente capo Pasquale De Biasio, l’assistente capo coordinatore Davide Porcu, tutti coordinati dal dirigente commissario capo Flavio Genovesi. A voi – le parole di Mario De Cesare – esprimo un sentito grazie per tutto, esortandovi a lavorare sempre nell’interesse ed a tutela della giustizia, combattendo i soprusi ed ogni forma di violenza; sia essa fisica e/o morale».

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