Una fiaccolata suggestiva e piena di significato prenderà il via questa sera alle 19 e si dirigerà verso il luogo delle apparizioni. È il momento che precede la giornata con quale si celebrerà il 135esimo anniversario dell’apparizione della Madonna Addolorata che cade domani.
Correva l’anno 1888 e il 22 marzo, in località «Cesa tra Santi», Fabiana Cicchino, chiamata in paese Bibiana, perse una delle due pecorelle che portavo con sé mentre si recava in un podere. Con lei c’era Serafina Valentino, l’altra contadina di Guasto, frazione di Castelpetroso. Le due ragazze la trovarono dopo una ricerca spasmodica in una gola tra le rocce, i pendii e gli alberi. E in quel luogo, una forte luce incuriosì Bibiana: trasmetteva un’immagine ai suoi occhi surreale. Era l’apparizione della Madonna Addolorata che portava tra le braccia suo figlio Gesù, morto. La Vergine non parlò. E, trascorsi dieci giorni, apparve nuovamente con lo stesso atteggiamento, anche a Serafina.
Un giorno di grazia per il Molise. E domani, per celebrare i 135 anni dall’apparizione, dalle 8 saranno officiate sante messe presso la Basilica minore dell’Addolorata di Castelpetroso, mentre alle ore 11.30 il Solenne Pontificale sarà presieduto dal vescovo GianCarlo Bregantini, Metropolita del Molise. Nel pomeriggio, alle 17, la solenne celebrazione eucaristica sarà presieduta dal rettore don Fabio di Tommaso.
Sono oltre centomila i pellegrini che ogni anno raggiungono il luogo delle apparizioni e nel giorno della festa, il 22 marzo, giungono migliaia di fedeli per vivere una giornata di spiritualità e devozione mariana; arrivare sul luogo dove apparve la Madonna Addolorata significa ripercorrere quel cammino di Fede e attingere alla fonte miracolosa, fonte dell’Amore.
Centotrentacinque anni dopo, si ripercorrerà la Via Matris, il viaggio di Maria, affrontato con coraggio e determinazione.
Inaugurata il 27 ottobre 1947, la Via Matris è un sentiero di 750 metri che si snoda lungo la montagna e che collega il Santuario con il luogo delle apparizioni. Suddivisa in sette tappe, ognuna fu contrassegnata da un’edicola in rame, racchiusa in una nicchia in muratura, che commemora uno dei sette dolori. Negli anni Novanta furono poi collocati, vicino ad ogni edicola, gruppi scultorei in bronzo molto suggestivi, opera dell’artista Alessandro Caetani.

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