Prima dell’audizione in Consiglio regionale, i parlamentari molisani Elisabetta Lancellotta e Costanzo Della Porta hanno pressato Enel affinché si sospendesse l’iter e si coinvolgesse il territorio. Dopo qualche giorno dalla notizia della sospensiva richiesta da Enel Green Power al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, a sorpresa (perché non ne è stata data comunicazione prima) tre rappresentanti di Enel Spa vengono auditi in Consiglio regionale. C’era anche la consigliera regionale dem Alessandra Salvatore che per prima ha presentato proprio una interrogazione sul caso Pizzone II, non appena la notizia del progetto di mega centrale di pompaggio è uscita fuori dalle nebbie che lo circondavano dal 7 di agosto. «Abbiamo accolto con grande favore – commenta Alessandra Salvatore – non solo la loro disponibilità a rispondere alle domande ed a dare chiarimenti, a chi non aveva letto la documentazione progettuale, ma anche e soprattutto la loro dichiarazione, a cui non si fa cenno nel comunicato della Presidenza del Consiglio regionale, secondo la quale, pur a fronte della volontà di Enel di realizzare il progetto (ribadita l’altro ieri), la società vi rinuncerà, se non dovesse esserci il supporto e la condivisione da parte delle Istituzioni e dei territori interessati.
Per quei consiglieri che, come la scrivente, hanno evidenziato la netta contrarietà alla realizzazione della centrale in un’area con quelle caratteristiche paesaggistiche ed ambientali, sottoposta a vincoli di varia natura, risulta dunque fondamentale che le Istituzioni, in primis quella regionale, manifestino la loro contrarietà. È necessario, dunque, approvare un atto consiliare, a cui stiamo lavorando, con il quale si chieda al Consiglio regionale di esprimere una posizione contraria (chiara e forte) al progetto Pizzone II».

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