Caos tamponi in provincia di Isernia, duro l’attacco del senatore del M5S Fabrizio Ortis che punta il dito contro la Asrem, rea a suo avviso di non riuscire «a gestire l’aumento dei test a causa del poco personale, con conseguenti ritardi nella consegna dei risultati, screening processati male che vanno ripetuti, carenze organizzative nel tracciamento dei contatti. E tutto questo avviene, da quanto si apprende, con i vertici aziendali che non forniscono adeguate e puntuali risposte a chi ha bisogno, compreso il recente caso avvenuto presso il Tribunale di Isernia che richiederebbe quanto meno le scuse, da parte di chi di dovere». Secondo il portavoce dei Cinque Stelle sarebbe necessario in primo luogo «potenziare le postazioni dove fare i tamponi molecolari sul territorio – ha affermato – visto che in questi giorni abbiamo assistito a code di 200 persone ad attendere per ore per fare i test a Venafro, mentre all’ospedale di Isernia ancora non è stato attivato nulla, nonostante le rassicurazioni. Non solo: pare che oltre un centinaio di persone siano state costrette a ripetere il tampone, fatto una prima volta la settimana scorsa, dopo averne atteso l’esito invano per 4-5 giorni. Molte di loro si erano recate spontaneamente a fare il test, senza essere state chiamate dall’Azienda sanitaria: dunque, senza essere sottoposte a misure di isolamento fiduciario. Orbene, se alcune fossero risultate positive, benché asintomatiche, e lo avessero scoperto solo al secondo tampone, avrebbero inconsapevolmente infettato chissà quante altre persone in giro, a causa di ritardi e problemi tecnici non meglio specificati da parte dell’Azienda sanitaria regionale. Solo dopo una settimana dalla denuncia pubblica di quanti hanno dovuto recarsi una seconda volta a Venafro – continua Ortis – l’Asrem si è degnata di ammettere che c’era stato un errore procedurale tra la fase di raccolta e di processazione e che lo stesso fosse stato risolto. La scusa è che adesso si fanno più tamponi: una circostanza che dovrebbe garantire più sicurezza, non maggiore confusione e incertezza, ai molisani. E se è necessario potenziare le strutture preposte, si proceda senza indugio, perché il tempo potrebbe essere già scaduto». Poi il ‘caso’ del Tribunale a seguito dell’accertata positività di una dipendente. Uffici evacuati e sanificati, poi il tracciamento dei contatti più stretti, con l’Asrem sollecitata più volte dal presidente del Tribunale Vincenzo Di Giacomo a dare indicazioni scritte e specifiche in merito alle misure da adottare su magistrati e personale potenzialmente più a rischio. «Ma l’Asrem non si è mai degnata di rispondere – ha rimarcato Ortis – nonostante il presidente si sia visto costretto a rinviare due udienze, con grave rallentamento dell’attività giudiziaria. Per evitare l’interruzione di pubblico servizio, ci si è dovuti affidare unicamente al medico competente, che ha disposto il prosieguo dell’attività di due magistrati in mancanza di una risposta, anche solo di cortesia, da parte del direttore generale Asrem e altri organi deputati, che evidentemente non sono in grado di gestire questa fase come si converrebbe. Un’organizzazione che fa acqua da tutte le parti, per la quale invito ufficialmente il governatore Toma a porre rimedio senza esitazioni, a tutela della salute di tutti i cittadini».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.