Assorte, con il capo chino. Intente ad apprendere un’arte che parla il linguaggio di Isernia. Che ne rappresenta il cuore, la storia, il passato e anche il futuro. In piazza Celestino V merlettaie e apprendiste, giovani ma assai volenterose. La scuola del tombolo, quella incarnata dall’associazione «Il merletto d’Isernia. L’arte nelle mani» si è spostata all’aperto, complice una splendida giornata di sole. E così, nella festa dedicata alle mamme, le depositarie di quell’arte così raffinata hanno fatto ‘da mamme’ alle allieve che si sono date appuntamento in piazza. E, a conferma che dove non è riuscita la politica è arrivato invece il buonsenso, anche i rappresentanti delle associazioni – che hanno animato l’ex Lavatoio dal 2013 ad oggi – hanno partecipato ad un momento che ha avuto il sapore di una rivincita. Le associazioni, come ormai noto, sono state ‘sfrattate’ dai locali di largo Fratelli Maddalena perché, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, quella sede dovrà essere occupata proprio dalle tre associazioni delle merlettaie in vista della conclusione dell’iter (che coinvolge 20 comuni di altrettante regioni italiane, Isernia è l’unico in Molise) per il riconoscimento del tombolo quale patrimonio immateriale Unesco. Tra le artigiane e le associazioni non ci sono frizioni, né ‘guerre di posizione’ rispetto alla destinazione d’uso dei locali dell’ex Lavatoio. Anzi, più volte è stata avanzata dal coordinamento delle associzioni – la richiesta di condivisione di quegli spazi, in un’ottica inclusiva che, però, non sembra aver sortito alcun effetto nell’amministrazione comunale. È stato l’assessore alla Cultura, Eugenio Kniahynicki, proprio in una lunga intervista rilasciata a Primo Piano Molise, ad illustrare le motivazioni di quella decisione, assunta a sette mesi dal voto per le Amministrative, con delibera di giunta comunale il 18 marzo scorso: revocare la concessione d’uso dei locali de Ru Puzz per consentire i lavori di efficientamento energetico, alcune opere di ristrutturazione nell’ottica del rilancio e quindi per farne la ‘casa delle merlettaie’. In questi mesi le associazioni hanno tenuto alta l’attenzione sul tema, ricordando quanto è stato importante per il tessuto sociale della città capoluogo, quello spazio di aggregazione, condivisione, dibattito. Nessun cenno da Palazzo San Francesco. E forse, ieri, in piazza Celestino V, la risposta della città è arrivata. Merlettaie e associazioni, insieme, per concretizzare il senso della condivisione: ognuno per la propria parte, nel rispetto delle proprie peculiarità, ma insieme per il futuro della città.
ls

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