Riunione fissata per questa sera alle 19: la maggioranza di Palazzo San Francesco in conclave per definire anche le azioni da mettere in campo per fronteggiare le criticità che ormai attanagliano da troppo tempo il nosocomio cittadino, che serve l’intera provincia. L’estate è ormai alle porte, con in conseguente e ovvio aumento della popolazione residente: difficile riuscire a gestire la sanità con i medici ridotti al lumicino, con i reparti che si reggono su uno o due professionisti, con turni difficili da mettere a sistema. E il caso del Pronto soccorso insegna: quattro medici invece degli 11 presenti del 2016 e due di questi che che a breve potrebbero decidere di lasciare, gettare la spugna. Quello che è successo domenica non è un episodio isolato: tre pazienti colpiti da aneurisma cerebrale, uno di loro da giorni in attesa di un posto letto. E così dal reparto è partita una richiesta di intervento, questa volta politico. E il sindaco Castrataro, assieme all’assessore Francesca Scarabeo ha raggiunto il nosocomio per capire, toccando con mano, il caos. «Stiamo ragionando con gli altri amministratori, non solo della provincia – spiega l’assessore – e con la Conferenza dei Sindaci perché ci sia una deliberazione chiara in merito alle vicende che riguardano la sanità. Non c’è solo Isernia nel caos più totale, il ragionamento è molto più ampio – ammette -. Qui, a Palazzo San Francesco, è finito il periodo dei silenzi e delle complicità, stiamo lavorando politicamente perché tutto quello che è possibile fare sia fatto». Non si recede quindi dalla richiesta avanzata al commissario ad acta di rimozione del manager Asrem per le risposte mancate o inefficienti.
«Siamo profondamente preoccupati per le notizie che giungono dal Pronto soccorso – incalzano da Volt Isernia, partito al quale appartiene anche la vicesindaca Federica Vinci -. Si prefigura un imminente futuro molto complicato vista anche la scadenza di contratto di uno degli specializzandi venezuelani e la prossima pensione dei medici storici dell’unità emergenziale. Toma, il presidente, commissario, fresco auto-candidato alle prossime Regionali del 2023 aveva annunciato disponibilità ad ascoltare il grido delle istituzioni in questo momento di preoccupazione, ma questa si è rivelata solo una presa in giro. Non consideriamo la presenza di Emergency una soluzione ma un palliativo utile a tamponare una situazione in cui non riusciamo a vedere la luce, e chiediamo con forza che venga considerata come opzione tra quelle che possono essere messe in campo, in vista dell’imminente stagione estiva e dei flussi turistici , affinché venga assicurata la piena funzionalità del Pronto soccorso. È molto probabile che le nostre parole non sposteranno gli equilibri di quello che appare come un disegno più grande, deciso altrove e avallato qui, ma non è più il tempo del silenzio. Perciò chiediamo che tutta la politica, indipendentemente dalle appartenenze, si unisca a questo grido di preoccupazione prendendo le distanze dall’operato del commissario e dei dirigenti Asrem. Non dire nulla rispetto a questo dramma significa essere complici di questa situazione: ora è il momento delle soluzioni».

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