Sempre peggio: il contagio da Covid è tornato in corsia e precisamente al Pronto soccorso del Veneziale dove i medici in servizio da tempo ormai si contano sulle dita di una mano. Oggi la situazione è diventata ancor più insostenibile del solito. «Sabato un dirigente medico è risultato positivo al Covid e si è dovuto allontanare dal servizio – racconta Lucio Pastore -. Domenica un secondo dirigente medico ha scoperto di essere positivo ed anche lui è stato allontanato dal servizio. Lunedì un terzo dirigente medico contagiato, per mantenere aperto il servizio sono stato costretto a estendere il mio turno su 12 ore. Noi ci troviamo da anni sotto organico e dobbiamo tenere aperte due postazioni, quella di Isernia e quella di Agnone. Riusciamo ad arrangiare turni solo ricorrendo ad attività aggiuntive di molti reparti ospedalieri e del 118. Tuttavia anche questi reparti e servizi sono in carenza e la disponibilità di turni aggiuntivi è sempre meno. La normativa europea sul limite orario non viene più rispettata per permettere di non chiudere il servizio. Con gli ultimi avvenimenti – commenta laconico – non sono più in grado di arrangiare turni ed ho demandato questa incombenza alla direzione aziendale che è stata sempre informata delle difficoltà e dei disagi e delle irregolarità dei turni a cui si è costretti per mantenere aperto il servizio in tempo reale. Non si è avuta alcuna risposta. Questa situazione è pericolosa per gli operatori ed utenti. In assenza di risposte da parte della dirigenza dovrò tutelare anche la mia salute allontanandomi da questa gestione pericolosa». Fino a domani, l’organizzazione del personale del Pronto soccorso è – ‘su carta’ – possibile. Da giovedì, toccherà all’Asrem organizzare i turni visto che Pastore ha demandato all’azienda questo compito che assomiglia ad un rompicapo. Se questa vicenda avesse una colonna sonora, sarebbe di certo la «Sinfonia degli addii» di Haydn. Nell’esecuzione dell’adagio finale i musicisti, a turno, smisero di suonare e lasciarono la sala. Un po’ come potrebbe accadere presto al Pronto soccorso, visto che la situazione potrebbe portare anche a decisioni irrevocabili.
E mentre il personale sanitario – per motivi ovviamente indipendenti dalla propria volontà ma legati alla contingenza pandemica e tutto sommato prevedibili – si riduce sempre più, la situazione da ‘allarme rosso’ ha armato (metaforicamente) il presidente del Forum per la difesa della sanità pubblica, Italo Testa, che ha inviato una nota al commissario ad acta Donato Toma e l’ha trasmessa alla Procura della Repubblica di Isernia.
«L’aggravamento ulteriore della situazione del Pronto Soccorso, a seguito del contagio di tre unità mediche, si evidenzia nella presenza in corsia di solo due sanitari» spiega Testa. «Secondo le norme europee – scrive nella lettera inviata al procuratore Fucci e al commissario ad acta Toma – i turni non possono superare le 12 ore ma il personale medico del Pronto soccorso del Veneziale non può rispettare queste norme ormai da tempo, dato che è costretto a turni ben superiori, con gravissimo rischio per la salute propria e dei pazienti che accedono a quel servizio. Non solo i medici superano ormai per norma le 12 ore consecutive di servizio consentito, ma è di fatto impossibile anche stabilire dei turni per mancanza di personale. La preoccupazione che in un siffatto quadro si possano verificare eventi gravi è molto alta. Poiché una situazione del genere potrà avere conseguenze giudiziarie, siamo costretti a darne notizia alla Autorità giudiziaria a scarico delle responsabilità del personale ospedaliero».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.