L’aula Aldo Moro gremita, la commozione che si avverte negli sguardi che spesso si riempiono di lacrime dei familiari che partecipano alla commemorazione dei loro cari. Andati via troppo presto ma che hanno lasciato una traccia indelebile del loro passaggio in quel Tribunale, presieduto dal giudice Vincenzo Di Giacomo che ha voluto la cerimonia, che li ricorda con affetto, che non ha dimenticato la professionalità, la dedizione al lavoro, la sensibilità nell’affrontare gli impegni quotidiani senza che venisse mai il rispetto, la collaborazione.
Ieri mattina, dopo la cerimonia e un momento di preghiera e raccoglimento celebrato dal vescovo Camillo Cibotti, sono state scoperte, da quei familiari commossi e di certo onorati di questo tributo, le targhe che ricordano il giudice Michele Nardelli, l’assistente giudiziario Maria Rosa Di Tomaso e l’assistente giudiziario Guido De Iorio, apposte rispettivamente all’ingresso di quella che era l’aula B del Tribunale, della cancelleria civile e della cancelleria penale dibattimentale.
Nell’aula Aldo Moro, presenti anche le autorità civili, militari e religiose della provincia.
«Abbiamo voluto commemorare tre persone che hanno lavorato nel nostro Tribunale e che sono prematuramente scomparse tra il 2021 e il 2022, nel giro di meno di un anno – ha ricordato il presidente del Tribunale, Vincenzo Di Giacomo -. Si tratta di persone che hanno profuso un grande impegno nello svolgimento del loro lavoro, un impegno pari alla loro umanità, alla grande umiltà e all’enorme disponibilità. Per questi motivi abbiamo deciso non soltanto di conservare nel nostro cuore il loro ricordo ma anche di scolpirlo sulle mura di questo Palazzo di Giustizia in maniera che rimanga per sempre anche per le generazioni future».

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