Grandi numeri per la proiezione del docufilm di Pasquale Damiani sul bombardamento di Isernia.
Settecento spettatori hanno assistito in religioso silenzio alla proiezione del documentario frutto di un lavoro di ricerca di circa 40 anni. Ancora una volta il noto giornalista ha fatto centro con un filmato di rara bellezza. Uno scrupoloso lavoro di ricerca in archivi pubblici e privati, con documenti trovati sia in Inghilterra che negli Stati Uniti con il contributo degli storici Natalino Paone, Giovanni Cerchia e Giuseppe Angelone.
Presenti le massime autorità politiche, militari e religiose: il prefetto Franca Tancredi, il vescovo della diocesi di Trivento monsignor Claudio Palumbo, l’onorevole Aldo Patriciello, il questore Vincenzo Macrì, il comandante provinciale dei Carabinieri Vincenzo Maresca, Rosangela e Francesco Tedeschi, figli della medaglia d’oro al valor militare Tullio Tedeschi, il presidente del Tribunale Enzo Di Giacomo, il presidente del Consiglio regionale Quintino Pallante, gli assessori regionali Michele Iorio e Michele Marone, il sindaco di Isernia Piero Castrataro, gli ex presidenti della giunta regionale Marcello Veneziale e Enrico Santoro, Fra Nazario, in rappresentanza dei frati Cappuccini, alcuni sindaci dei Comuni della Provincia, il presidente dell’Ordine degli architetti Di Turi (che ha inserito un evento formativo con l’erogazione di crediti agli iscritti che hanno partecipato all’evento), la sezione Alpini di Castelromano, ma soprattutto tanti cittadini accorsi a vedere un docufilm che rimarrà nella storia della città d’Isernia.
Pienone, dunque, all’Auditorium per un evento culturale, segno evidente della bontà del prodotto offerto dal giornalista Damiani che ha tenuto a ricordare come è nata l’idea di questo docufilm. Tutto nacque nel 1985 a casa dello scrittore Franco Ciampitti, grazie al contributo dell’allora assessore Tonino Gallotta. Da allora si posero le basi per iniziare un interessante progetto. Prima ottenendo i filmati dalla sezione fotografica dell’Imperial War Museum di Londra, poi quelli dagli Stati Uniti, oltre a una serie di documenti offerti da privati cittadini. Alla fine, è venuto fuori un docufilm della durata di 70 minuti che ha tenuto con il fiato sospeso i 700 spettatori per tutta la durata.
Nel corso del suo intervento Pasquale Damiani, con la sensibilità che lo ha sempre contraddistinto, ha lanciato la proposta di intitolazione dell’Auditorium alle vittime del 10 settembre 1943. Damiani ha anche spiegato il perché. Nel 1956 un contadino donò il suolo al Comune a condizione che il campo sportivo fosse intitolato alle vittime del 10 settembre 1943. Gli amministratori di allora non ci pensarono neanche un minuto intitolando il campo sportivo al 10 Settembre assecondando la volontà del benefattore. Damiani, nella sua veste di presidente della Commissione toponomastica, nel corso del suo intervento ha spiegato meglio la sua richiesta: «Quando l’Auditorium fu inaugurato, in mancanza della Commissione toponomastica che era decaduta a seguito della morte della metà dei suoi membri e che fu la più longeva durando per ben tre legislature, fu intitolato solo a titolo provvisorio all’Unità d’Italia, grazie ai fondi stanziati dallo Stato per la realizzazione della struttura». Il sindaco di allora Gabriele Melogli, presente in sala, ha salutato benevolmente la proposta avanzata da Damiani. Poiché il campo sportivo è stato demolito per far posto all’Auditorium, va rispettata la volontà di quel contadino, che aveva perso un paio di familiari quel triste giorno.
Il pubblico ha immediatamente risposto con un fragoroso applauso che ha coinvolto emotivamente anche il sindaco Castrataro che ora può trasmettere gli atti della Commissione al Prefetto che a sua volta ha ascoltato con attenzione le motivazioni. Già in passato la Commissione aveva intitolato strutture comunali a illustri concittadini: lo stadio in contrada Le Piane a Mario Lancellotta e il centro anziani a Sabino D’Acunto. Non c’è due senza tre. Non rimane che attendere ancora un po’ e l’Auditorium finalmente avrà il nome giusto, rispettando la volontà di quel contadino che ha donato il suolo al Comune nel lontano 1956.
Molto apprezzati gli interventi tecnici del prof dell’Unimol Giovanni Cerchia e del prof Giuseppe Angelone, storico-saggista. La serata è stata moderata con maestria da Luisa Iannelli.
Il documentario vuole essere un filiale omaggio alla città d’Isernia, una delle più antiche e martoriate città d’Italia. È dedicato alle persone che persero la vita a seguito di quella furia maledetta di bombe scaricate dagli aerei americani.

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