Dieci milioni in più per il Liscione e via libera alla convenzione per il viadotto Sente. Queste in sintesi le novità annunciate dal sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e Trasporti Salvatore Margiotta ieri a Isernia. Il senatore è stato accolto da Micaela Fanelli (capogruppo Pd in Consiglio regionale) e Vittorino Facciolla (segretario regionale Pd Molise e consigliere regionale), dal segretario cittadino Pd di Isernia Maria Teresa D’Achille e Ovidio Bontempo. Durante la conferenza stampa Margiotta ha spiegato che «nei primi strumenti di programmazione il Molise è presente essenzialmente per il tratto della ferrovia adriatica. Si stanno sviluppando una serie di azioni fondamentali affinché, come è giusto che sia in una zona come questa arrivino i finanziamenti in grado di risolvere una serie di questioni. Due su tutte posso già annunciarle. La prima riguarda il viadotto Liscione, per il quale i 70 milioni già presenti per una serie di interventi, si sommeranno 10 milioni reperiti nel Fondo investimenti infrastrutture del nostro ministero per progettare una grande opera per risolvere le problematiche relative a un tratto importante della Bifernina. L’altra novità è che in queste ore per essere finalmente firmata la convenzione relativa al viadotto Sente, che consentirà di spendere agevolmente e velocemente il 1.600.000 euro, residuo del milione di euro del primo finanziamento e, l’intero finanziamento delle opere, una volta progettate, sarà sentito all’interno del piano del Recovery Fund su cui si sta lavorando in queste ore».
Il senatore ha parlato anche della superstrada a quattro corsie. «Prendo impegni sulle cose su cui posso prendere impegni – ha spiegato -. In merito non posso essere preciso e bisogna vedere se di qui a breve sarà possibile dare una risposta alla questione attualmente in fase di valutazione. So che negli ultimi giorni è iniziato un dialogo con la Regione. Per mia formazione credo che le istituzioni debbano collaborare in tutti i modi possibili al di là del fatto – ha detto infine – che il governo nazionale e quelli locali possano avere segno politico diverso».
Deb.Div.

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