L’ordinanza del sindaco che impone limitazioni all’orario di chiusura, alla diffusione di musica e alla vendita di bevande crea una dura reazione da parte degli esercenti del centro storico di Isernia. Il provvedimento firmato da Giacomo d’Apollonio dopo numerosi esposti presentati dai residenti del borgo prevede per i trasgressori multe fino a mille euro.
Colpiti da un’ordinanza che li penalizzerà ulteriormente dopo il lungo periodo di lockdown, i titolari di pub, locali e ristoranti del centro storico non hanno alcuna esitazione a mettere nero su bianco il loro disappunto che si traduce in un duro atto d’accusa contro il Comune e l’assessorato al “Sonno”.
«A Isernia c’è un assessorato che lavora a pieno regime, è quello che si occupa della qualità del sonno dei suoi residenti. Durante il giorno – scrivono gli esercenti – ci si muove tra mille difficoltà: strade che franano, spazi culturali spesso chiusi, strisce blu, autobus di linea che passano nel centro storico, uffici pubblici che lavorano un giorno sì e un giorno forse, insomma la vita diurna degli Isernini è davvero complicata. Ma, al calare della sera, tutto cambia e l’Assessorato al Sonno, come un orologio svizzero, si mette all’opera per svuotare la città e mandare tutti a nanna. Dopo aver annullato Magnastoria, dopo aver annullato la Campari Night , dopo aver annullato le attività di intrattenimento programmate dalla Proloco, ecco arrivare l’ordinanza definitiva per combattere “la movida” e impedire qualunque attività alternativa al sonno. Esercenti, giovani, ristoratori e attività turistiche ringraziano l’Assessorato al Sonno perché, dopo tre mesi di lockdown passati a casa, avevamo tutti nostalgia di quel periodo e non vedevamo l’ora di tornare a chiuderci nelle nostre abitazioni o, in alternativa, fare una bella passeggiatina col cane intorno al palazzo, lasciando gli escrementi lungo il marciapiede. Oddio, una possibilità di sfuggire a questo meccanismo soporifero ci sarebbe. L’Assessorato al Sonno ha, su alcuni punti, colpevolmente limitato l’ordinanza al solo centro storico. Quindi i giovani che volessero fare un po’ di movida potrebbero assembrarsi altrove, al limite in periferia, e godere dei loro drink preferiti. E questo non è giusto!! Chiudere tutto, ovunque e senza distinzioni!! Noi vogliamo che la città muoia in modo omogeneo, senza lasciare sacche di vitalità in periferia o in altri luoghi. I pochi folli che ancora si sforzano di investire i loro soldi a Isernia per creare opportunità di svago e di gioia in questi tempi tristi devono arrendersi e chiudere. L’Assessorato al Sonno ha vinto. Ma ci stiamo perdendo Isernia».

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