Effetti collaterali dell’attuale momento politico: da Roma l’onda lunga dei distinguo su Mario Draghi premier potrebbe arrivare a Isernia e causare non pochi problemi anche alle interlocuzioni cordiali tra esponenti cittadini del Partito democratico e i portavoce del Movimento 5 Stelle. Nessuna conferma ufficiale ma si percepisce, dai rumors, che la disponibilità al dialogo – da entrambe le parti – ci sia. Ora tocca capire se quello che accade a poche centinaia di chilometri e che sta agitando la politica nazionale ed europea possa avere ripercussioni sui territori. Per questo nessuno si sbilancia, meglio attendere l’esito della crisi di governo rimarcano gli addetti ai lavori.
Il Pd, che si riunirà alla presenza del segretario regionale Vittorino Facciolla nel corso della prossima settimana – quando la partita governativa sarà presumibilmente chiusa o quanto meno più chiara – intenderebbe partire da quello che è il centrosinistra classico ma con una grande apertura ai movimenti, ai numerosi comitati locali – sanità e strisce blu in particolare -, alle associazioni e alle parti sociali che sono interlocutori comunque da tempo sulle questioni dirimenti che riguardano la cittadina. Ne è esempio concreto la recente conferenza stampa convocata da Maria Teresa D’Achille (Pd) sui disagi registrati negli ultimi giorni al Cup che ha visto la presenza di Oreste Scurti (Italia in Comune), Mino Bottiglieri e Vittorio Monaco (Movimento 5 Stelle, invitati alla partecipazione proprio dai colleghi dem), e Emilio Izzo in rappresentanza dei comitati che sul territorio sono davvero operativi e battaglieri su temi diversi ma che pongono al centro il cittadino e i suoi diritti (troppo spesso negati). Ma questa ‘unione di intenti’ si era già registrata anche in occasione della conferenza stampa organizzata dal comitato ‘no strisce blu’ in tempi non sospetti. Quando le elezioni amministrative erano davvero lontane. Piccoli segnali che potrebbero rappresentare una prova di avvicinamento, di condivisione anche se al momento ancora non ratificata. In settimana, con tutti gli attori di questa partita comune – che è rilevante per le prossime amministrative poiché è fin troppo chiaro che da soli, singolarmente, nessuno avrebbe la forza di ribaltare il tavolo di un centrodestra che si mostra conflittuale ma che trova sempre poi la quadratura del cerchio- potrebbe tenersi un altro incontro teso a verificare le condizioni per un percorso comune che, assicurano i bene informati, dovrà essere prima di tutto programmatico e nel segno della discontinuità. L’intenzione comune – che quindi anima ogni tessera di questo puzzle composto da varie identità – è quella dichiarata di partire dalle battaglie comuni già affrontate in tema di sanità, lavoro, ambiente e diritti, e provare a confrontarsi su punti programmatici per amministrare Isernia. Il segretario regionale Facciolla, sentito sul tema, guarda con molto favore ad una possibile alleanza sui punti programmatici che uniscono il Pd e il Movimento 5 Stelle ma, come ha dichiarato di recente a Primo Piano Molise, lascia la partita in mano agli esponenti territoriali del partito che, confida, saranno in grado di trovare i punti di contatto e di stemperare eventuali divisioni. Certo, ora le cose si complicano: non saranno facili né tanto meno scontate, spiegano gli addetti ai lavori che non vogliono spingersi oltre le confidenze. Le variabili sono tante e l’incertezza nazionale non aiuta ma, naturalmente, si spera che prevalga il bene comune sia a Roma che a Isernia. Ieri sera, i partiti della maggioranza che ha sostenuto fino a qualche giorno fa il Conte bis si sono riuniti in videoconferenza. Dal segretario nazionale dem Zingaretti l’appello all’unità del fronte Pd, 5s e Leu in grado di contrastare il centrodestra. Ragionamenti che hanno, come è evidente, ripercussioni anche sul work in progress che riguarda i territori, Isernia compresa. «Non bisogna perdere la forza e le potenzialità di una alleanza con il Movimento 5 Stelle e con Leu basata su proposte comuni sul futuro dell’Italia» ha dichiarato Zingaretti. Ecco, un’alleanza che potrebbe fare la differenza in una città politicamente ‘difficile’ come Isernia e che rischia di rompersi prima di nascere davvero.
Red.pol.

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