Un agguato, in piena regola. Poteva andare di certo molto peggio: Santo Zanfardino ha rimediato una ferita da arma da taglio alla gamba, provocata di certo da un coltello stando al referto dei sanitari del Veneziale.
Ma è la paura ad essere la parte più dolorosa, quella più difficile da gestire.
Un grave episodio di cronaca quello su cui indagano i Carabinieri, accaduto ieri mattina all’alba, in pieno coprifuoco in via Kennedy. Santo è un giovane casaro, ogni mattina esce di casa intorno alle 4 per andare al lavoro. La tranquillità di una routine che lo accompagna da tempo è stata bruscamente interrotta ieri all’alba, non appena varcato il portone di casa.
«Stavo andando verso la macchina, era buio come ogni mattina e da dietro qualcuno mi ha strattonato, mi ha preso alla spalle – racconta -. Era un ragazzo di colore -. afferma con certezza – mi ha puntato un coltello alla gamba. Chiedeva soldi. Ha insistito: due, tre volte, io ho provato a spiegargli che non ne avevo. Alla fine mi ha messo le mani addosso e mi ha ferito con il coltello. Ho avuto sette giorni di prognosi. Ormai – commenta – Isernia è diventata un posto dove stare attenti, ad ogni ora del giorno e della notte. Sono ancora sotto choc» racconta. Paura, il timore che potesse accadere qualcosa di grave. «Ho un bambino piccolo – spiega –, il papà scende per andare a lavoro e qualcuno ti mette le mani addosso e rischi la vita… Non è nemmeno normale che ci sia gente che alle 4 del mattino, in pieno coprifuoco, che gira indisturbata».
Santo Zanfardino abita in un palazzo tra la Prefettura e il Tribunale di Isernia, in una zona centrale quindi. Una routine, la sua, interrotta da quella che sembra essere una aggressione a scopo di rapina..
Ai Carabinieri, che gli hanno chiesto di fornire un identikit dell’uomo che lo ha aggredito all’alba di un giorno normale di lavoro, Santo non è riuscito a fornire dettagli. Era ancora buio, ha sottolineato, l’agguato è arrivato a sorpresa e alle spalle. «In questi giorni comunque collaborerò con i Carabinieri per cercare di riuscire ad identificarlo» aggiunge il giovane papà che tratteggia un primo identikit del suo aggressore. Due elementi sui quali sembra essere davvero certo: una persona di colore, dal fisico prestante.
«Era feroce, era cattivo, probabilmente un tossicodipendente. Non credo che uno che aggredisce la gente alle quattro del mattino per cercare i soldi sia stabile mentalmente» commenta. Al Veneziale, i sanitari del Pronto Soccorso lo hanno medicato, diagnosticando una ferita da arma da taglio entrata in profondità nell’arto inferiore. «Sono stato fortunato» dice ancora Santo. Un coltello, questo è certo, come hanno confermato i medici. «Ho avuto paura, tanta paura – ripete – e ora avrò paura ogni mattina quando uscirò da questo portone per fare cinque metri, prendere la macchina e andare a lavoro».
Intanto i Carabinieri sono al lavoro per ricostruire i fatti e per dare un volto e un nome all’aggressore.

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