Si tira il fiato al Pronto soccorso del Veneziale: i pazienti in attesa di essere trasferiti nei reparti, all’esito del secondo tampone molecolare, stanno via via diminuendo di numero. Certo è che, per i tempi tecnici dettati proprio dai test antiCovid, hanno dovuto attendere anche due giorni prima di poter essere ricoverati. L’altro ieri, nei locali del Pronto soccorso, in attesa erano in 23. Una situazione di caos ma anche e soprattutto di pericolo, per i pazienti e per il personale sanitario, segnalata dal primario del reparto nelle scorse settimane all’Asrem con la richiesta ufficiale di bloccare i ricoveri non urgenti e l’altro ieri – a fronte di un silenzio assordante in merito – oggetto anche di una richiesta di appuntamento con il neo prefetto di Isernia. Ma qualcosa sembra muoversi: Lucio Pastore ieri sarebbe stato convocato dall’Asrem per la prossima settimana. Un incontro che arriva dopo tante richieste di aiuto rimaste tutte sospese: il personale ridotto all’osso, con quattro dirigenti medici effettivi al lavoro che vengono supportati dai colleghi degli altri reparti che scendono ‘a dare una mano’, le difficoltà organizzative nei ricoveri legate alle disposizioni sul doppio tampone molecolare che di fatto proteggono il nosocomio isernino dal Covid ma, d’altro canto, creano affollamento in locali non propriamente spaziosi e difficoltà nella gestione dei ricoveri ordinari. E poi c’è la questione del modulo consegnato una settimana fa: sei posti letto di terapia intensiva che non possono essere attivati perché non c’è personale. Insomma, di argomenti per la riunione con i vertici Asrem in agenda ce ne sono parecchi. E tutti urgenti.

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