Il dipendente comunale che lavora sia a Larino che a Ururi, trovato positivo al Coronavirus, ha scombussolato l’attività amministrativa sia di Palazzo Ducale che dell’ente arbereshe, tanto che sia la giunta Primiani prima che quella Puchetti poi si sono messe in quarantena e non solo loro. Intanto, sempre a Ururi, per consentire un intervento di sanificazione specializzato si dispone la chiusura del Municipio. Nell’occasione l’intervento riguarderà anche le strutture scolastiche e lo scuolabus.
Poi, ieri, è uscito allo scoperto lo stesso sindaco frentano, passato nel giro di pochi giorni dall’entusiasmo del riuscitissimo Carnevale al timore di contagio. «L’amministrazione comunale porta a conoscenza la cittadinanza di quanto avvenuto in questi giorni in merito alla questione Coronavirus che vede coinvolto un dipendente comunale. 1) Il giorno lunedì 2 marzo il dipendente si è recato presso la Casa Comunale per svolgere la propria attività, dopo aver trascorso dei giorni di vacanza dal 22 al 29 febbraio in Trentino. 2) Al suo rientro il dipendente è entrato in contatto con il sindaco e i 4 assessori, con il Presidente del Consiglio e con il responsabile del servizio Urbanistica e Ambiente. 3) Il giorno successivo, martedì 3 marzo, il dipendente si è recato presso il Comune di Ururi, ragion per cui non è stato presente a Larino. 4) Nella giornata di mercoledì 4 marzo ha comunicato di non potersi recare a Larino, in quanto febbricitante. Nella stessa giornata, il Sindaco veniva a conoscenza del fatto che una persona recatasi in vacanza in Trentino risultava positiva al tampone eseguito per Coronavirus. 5) Il Sindaco, dopo aver appreso tale notizia, ha immediatamente telefonato al dipendente per accertarsi se la persona risultata positiva fosse stata in vacanza insieme al lui. 6) Il dipendente comunale confermava al sindaco che quella persona aveva alloggiato nel suo stesso hotel in Trentino e, pertanto, in base al protocollo di prevenzione previsto per il Coronavirus risultava essere in quarantena. 7) Il dipendente comunale si sottoponeva al più presto al tampone faringeo per verificare se anch’egli fosse positivo. 8) Il Sindaco chiedeva al dipendente quali fossero le persone con le quali era entrato in contatto in data 2 marzo, persone che il Sindaco ha immediatamente informato concordando con loro, nelle more dell’esito del tampone, di isolarsi e non recarsi in comune in via precauzionale. Ragion per cui le suddette persone non si sono più recate in Comune da giovedì, prima ancora di sapere l’esito del tampone faringeo. 9) Allo stesso tempo, al fine di evitare allarmismi, si è deciso di non divulgare informazioni fin quando non si avevano notizie ufficiali. 10) Nel tardo pomeriggio di venerdì si è venuti a conoscenza della positività del dipendente e, così come previsto dal protocollo, le sette persone entrate in contatto con dipendente (Sindaco, 4 Assessori, il Presidente del Consiglio e il responsabile del servizio Urbanistica e Ambiente) sono entrate in quarantena, cioè dovranno rimanere isolate per 14 giorni, ovvero fino al giorno 16 marzo (si considera come primo giorno quello in cui si è avuto il contatto con la persona risultata positiva, ovvero il 2 marzo). 11) In via precauzionale sono entrate in quarantena anche due addette alle pulizie del Palazzo Ducale. Il contagiato, non essendo residente nel comune di Larino, non è da considerarsi come primo caso di Coronavirus della comunità. Si è svolta ieri l’opera di sanificazione della casa comunale, dei locali dell’ex Carcere e della Palestra Comunale di Via Santa Chiara. Si invitano infine i cittadini a far riferimento esclusivamente agli organi preposti ignorando fonti non ufficiali». Come anticipato, a Ururi, a partire da lunedì 9 marzo fino al 12 marzo, con ordinanza contingibile e urgente, verranno effettuati degli interventi straordinari di igienizzazione e sanificazione della sede municipale, degli edifici scolastici e degli scuolabus come misura di protezione civile per la prevenzione della diffusione del virus del nuovo coronavirus come richiesto dai provvedimenti adottati dal governo, dalla regione Molise dopo che sono stati segnalati soprattutto in Basso Molise diversi casi di contagio da Covid-19 – dopo che, lo stesso Ente, in via esclusivamente precauzionale lo stesso Sindaco e parte della Giunta Municipale è sottoposta a regime di quarantena per aver stretto contatti con un cosiddetto “paziente 0” contagiato nel territorio comunale e uscito positivo al tampone di “Covid-19”- e dall’Asrem che ha diramato disposizioni per la sanificazione degli ambienti non sanitari.
Quindi, il Comune resterà chiuso da lunedì 9 marzo fino a giovedì 12 marzo per l’espletamento degli interventi di sanificazione degli ambienti. Le scuole e, conseguentemente gli scuolabus, restando chiuse fino al 15 marzo, subiranno questi interventi di sanificazione senza disagio alcuno. Intanto, il paese vive con relativa tranquillità, questa fase di quarantena precauzionale dei propri amministratori inviando messaggi di solidarietà e di coraggio. I più ansiosi temono un diffondersi a macchia d’olio dopo che, anche nella vicina Larino, si è verificata la stessa cosa. Ma, più temibile del contagio, più temibile delle ripercussioni economiche, è l’idiozia di chi, a torto, considera la gente di Ururi come degli untori quando invece, allo stato attuale, non è stato riscontrato nessun caso ma soltanto un auto-isolamento a titolo esclusivamente preventivo fatto dagli amministratori locali al fine di preservare l’incolumità di tutta la cittadinanza. In serata, poi, arriva la nota di Puchetti. Da sindaco in quarantena con tutta la giunta, il primo cittadino di Larino, Giuseppe Puchetti, ha tutte le carte in regola e le motivazioni per avanzare l’istanza sulla valutazione della riapertura del Pronto Soccorso del Vietri, iniziativa condivisa con tutti i sindaci del Basso Molise, quindi da oltre 30 comuni. (Comuni Ambito di Termoli e Comuni Ambito di Larino). «Al fine di garantire la salute dei cittadini del Basso-Molise, considerato che in questo momento il Pronto Soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli è stato chiuso per le note vicende legate al coronavirus, al fine, altresì, di dotare la nostra Regione di un ulteriore presidio sanitario da utilizzare per le attività ordinarie di pronto-emergenza e quindi, in modo da non trovarsi impreparati nel momento in cui l’epidemia si possa intensificare sul nostro territorio regionale, si invita a valutare la possibilità di riattivare il Pronto Soccorso dell’Ospedale Vietri. Si rammenta che in tale struttura ospedaliera, tra le più moderne della Regione, chiusa come ospedale per acuti nel 2016, dovrebbe ancora essere presente la strumentazione per la rianimazione che necessità solo di essere testata per essere resa funzionale. In merito al personale necessario all’espletamento delle attività, potrebbe essere reclutato con il piano straordinario assunzionale da poche ore approvato dal governo centrale. Azioni in tale direzione avrebbero sicuramente un impatto rilevante sulla capacità delle istituzioni di fronteggiare l’emergenza». Una missiva inviata al prefetto Federico, al governatore Toma, al capo della Protezione civile nazionale Borrelli e al Ministro alla Salute Speranza.

 

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