Ha destato parecchio interesse la notizia pubblicata due giorni fa da Primo Piano Molise inerente alla possibilità di richiedere da parte degli armatori gli indennizzi per il caro gasolio. La presidente dell’associazione Armatori Pesca del Molise, Paola Marinucci, ci ha riferito di aver già inoltrato 22 domande che riguardano parte della flottiglia iscritta. Nel complesso, lo sforzo di pesca termolese si compone di 88 imbarcazioni, 4 impianti di acquacoltura e 4 imbarcazioni di mitilicoltura. Delle 88 unità natanti, 45 sono a strascico, 10 sono vongolare e 33 sono gli appartenenti alla piccola pesca. «Tutti possono accedere ai contributi, che sarà corrisposto sulla base del GT, grosse tonnage, presente sulla licenza di pesca, su criteri definiti dall’Unione europea – spiega la Marinucci – personalmente ne ho già fatte 22, per Armatori pesca del Molise, ma fino all’8 agosto sicuramente non avremo contributi, non riceveremo nulla. Il contributo ci verrà erogato dopo i controlli effettuati dalla direzione marittima della Guardia costiera di Pescara, a cui giungerà tutta la documentazione, che è competente per Abruzzo, Molise e Isole Tremiti. Per il resto, siamo in attesa degli aiuti della Regione Molise, ma anche delle rimesse del fermo bellico come anticipo del Feampa, autorizzato dall’Unione europea, purtroppo i lavori del Mipaaf al tavolo tecnico sono stati aggiornati a settembre, dopo l’ultimo incontro con le associazioni di categoria. Avevamo chiesto di anticipare in Molise il fermo biologico al 29 luglio, ma non ci è stato accordato, mentre ci fermeremo dal 15 agosto al 21 settembre. Toccherà ormeggiare i pescherecci in quel periodo cruciale senza aver messo a segno alcuna economia. Siamo usciti solo per coprire le spese e senza ottenere risparmi di costi aziendali».

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