I roghi a Termoli divampano sempre in coppia e come avvenuto giovedì scorso, anche ieri, ma nel primo pomeriggio, con focolai sia a Sud, nella zona martoriata di Rio Vivo, che a Nord, in località Porticone. Qui, per fortuna, come 24 ore prima, l’impegno dei Vigili del fuoco è stato ordinario, per spegnere le fiamme che stavano divorando un po’ di vegetazione, con all’opera la squadra del 115 di Termoli. Molto più complicato il quadro venutosi a creare a distanza di appena un giorno ancora sul litorale Sud, tra Rio Vivo e contrada Marinelle, dove a pochi metri da mare, un rogo ha creato disagi consistenti, tanto da richiamare sul posto, nei pressi di alcune abitazioni, coi residenti costretti ancora una volta a uscire all’esterno e allontanarsi dal pericolo, ben cinque autobotti dei pompieri, tra Santa Croce di Magliano e Termoli, coordinati dalla sala operativa del 115 provinciale, Carabinieri, agenti del commissariato di Polizia, Protezione civile e Polizia locale. Ma sull’emergenza incendi, acuminatasi di nuovo per il caldo che anche ieri ha visto il vento di garbino spirare con 32 gradi di temperatura e raffiche che sfioravano i 50 km/h, è scoppiata anche l’ira degli abitanti, che denunciano l’incuria e l’abbandono della zona. Chiedono al Comune di Termoli multe per i proprietari di terreni incolti, specie dove infestanti sono i canneti a ridosso dell’abitato. «All’Amministrazione comunale si chiede di fare controlli serrati e comminare multe ai proprietari di terreni che non puliscono le aree, che vengono facilmente aggredite dal fuoco. L’ordinanza di pulizia dei terreni privati c’è – hanno dichiarato alcuni abitanti – ma bisogna risalire ai proprietari dei fondi con una mappatura delle zone a rischio e obbligarli alla pulizia ed eventualmente elevare sanzioni. Altrimenti in questa zona ogni estate ci troveremo di fronte a queste situazioni di pericolo».

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