Ieri abbiamo pubblicato la nuova mappa dell’accesso al sostegno pubblico per i bisognosi, sempre ieri, ma in sala consiliare, c’è stato un incontro sull’emarginazione adulta e il quadro emerso è davvero preoccupante. “Pavimenti appiccicosi”: è la locuzione non piacevole che la Caritas italiana adotta per identificare le situazioni di povertà che si vanno a cronicizzare. Parola del referente Caritas Gianni Pinto, che ieri mattina, in sala consiliare a Termoli, ha portato e diffuso i numeri del disagio che viene vissuto e per quanto possibile alleviato sul territorio. Numeri che fanno davvero riflettere. «Un esempio classico può essere quello di una famiglia povera che tramanda l’indigenza generazione dopo generazione. Si rimane attaccati a quello stato di bassa soglia sociale, senza riuscire a scalarla, a migliorarsi, a emanciparsi. Il 2022 si caratterizza per dati drammatici, leniti per fortuna dal reddito di cittadinanza, altrimenti il quadro sarebbe stato ancora più sconfortante. Noi abbiamo visto incrementare il numero di famiglie con figli under 16, con studenti, che prima riuscivano a sbarcare il lunario. Ad esempio come il monoreddito. Oggi non ce la fanno più e hanno bisogno di aiuto. E’ come se stessero correndo nel divenire i senza dimora del futuro». Tuttavia, non solo tinte fosche quelle dipinte dall’esponente Caritas, che vede fondi e finanziamenti in misura maggiore stanziati per fronteggiare la problematica dell’emarginazione adulta, il focus dell’incontro di ieri promosso dal Csv Molise, col patrocinio dell’Ordine degli Assistenti sociali e il Comune di Termoli. «Vedo buoni propositi da parte dell’amministrazione comunale, dei privati che operano nel sociale e dell’Ambito territoriale di zona, a collaborare fattivamente insieme e mettere in piedi delle politiche di contrasto a questo fenomeno che non ha colore politico, ma che va assolutamente gestito». Ha colore più di carattere etico e morale. Poi c’è il nodo dell’accoglienza. Noi a Termoli siamo un territorio di passaggio, un porto di mare. «Anche coloro che cercano aiuto lungo la direttrice adriatica si fermano da noi, non potremo mai esimerci da questo. «Dobbiamo essere pronti ad accoglierli, a farli dormire, a garantire loro un minimo di dignità, per le docce, la mensa, a prescindere che siano periodo brevi, medi o lunghi». A dati ancora incompleti, nel 2022 sono stati effettuati 2.201 interventi, di cui il 72% relativi a beni e servizi materiali, contro i 495 del 2021. Assistiti 409 nuovi utenti in più (erano stati 229 nel 2021), di cui 54% donne e 46% uomini, mentre il 59% italiani e 41% stranieri.

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