Chissà, dalla posa della prima pietra al sasso lanciato nello stagno. A Papa Francesco è stato rivolto l’invito a recarsi a Termoli, dove prenderà vita il Villaggio Laudato Sì, centro di accoglienza sul “dopo di noi”, dedicato ai disabili, uno dei progetti a cui tiene di più il vescovo Gianfranco De Luca. L’occasione è stata quella di venerdì pomeriggio, quando alle 15.15, il presule, accompagnato dal parroco di San Timoteo e amico personale del Pontefice, don Benito Giorgetta, nonché il sindaco di Termoli, Francesco Roberti, sono stati ricevuti in udienza privata da papa Bergoglio. Un’occasione che si riannoda con un’altra celebre visita, quella di Giovanni Paolo II, che avvenne il 19 marzo 1983, il cui quarantennale vedrà tra le iniziative proprio la posa della prima pietra della struttura di via Sant’Elena, che accolga chi non può essere lasciato da solo, persone con disabilità che potrebbero rimanere senza i loro cari, che oggi li accudiscono e se ne prendono cura amabilmente. L’opera è frutto della significativa donazione di un privato cittadino e dal desiderio di prendersi cura con amore delle persone con disabilità, offrendo loro spazi e strutture in cui vivere serenamente nel rispetto del principio di autodeterminazione. Papa Francesco è un uomo dalla cultura sconfinata e da una umanità assoluta, sono doti che hanno colpito il primo cittadino, che a differenza di vescovo e parroco, ha incontrato per la prima volta il Pontefice, scoprendo come sia laureato in chimica e come apprezzi anche la “shcaffette” di pesce dell’Adriatico termolese, consegnata in dono due giorni fa in Vaticano. Una visita carica di sentimenti ed emozioni finalizzata alla benedizione della prima pietra del nuovo villaggio “Laudato Sì” che sarà realizzato dalla Diocesi per ospitare le persone più fragili, che rientra nei tanti appuntamenti voluti per ricordare la visita di Papa Giovanni Paolo II a Termoli avvenuta il 19 marzo del 1983. Un avvenimento che sarà celebrato con diversi appuntamenti voluti dalla Diocesi e presentati con una apposita conferenza stampa. Roberti ha rinnovato l’invito a recarsi in città a Papa Francesco magari proprio in occasione dell’inaugurazione del futuro villaggio “Laudato Sì”. «Siamo stati a Roma in udienza privata dal Papa per annunciare che avremo fatto una serie di iniziative commemorative per la venuta a Termoli di Papa Giovanni Paolo II. E’ stata una esperienza unica. Abbiamo invitato il Papa a Termoli e lo abbiamo invitato a visitare la nostra città». «E’ bello il gesto che ha fatto Papa Francesco di riceverci a Roma, proprio per sottolineare la sua premura per la nostra popolazione. E’ stata una grande gioia, ci sono tanti temi che affronteremo in occasione del quarantennale della venuta a Termoli di Papa Giovanni Paolo II. Temi di estrema attualità che sfocia con l’educazione delle nuove generazioni e far crescere le persone nella loro bellezza contribuendo alla realizzazione della specificità di ognuno. E’ ovvio che ci sarà attenzione per i più fragili. San Giovanni Paolo II ha lasciato un segno con la piazza a lui intitolata, questo quarantesimo lascerà un altro segno, una struttura che sarà fruibile ai più fragili ma anche per tutti gli altri, il villaggio Laudato Sì, una città che include e che mette al centro i più fragili», ha sottolineato il vescovo De Luca. «Il bene comune. Papa Giovanni Paolo II questo chiedeva e noi come cristiani non possiamo esimerci da questo- ha dichiarato il vescovo Gianfranco De Luca. Nel 2019 Papa Francesco ha lanciato il patto educativo ed è per questo che noi continueremo questo cammino in questo quarantennale. Collegare l’omelia del 1983 a quella di oggi di Papa Francesco sul patto educativo. Abbiamo convocato tutte le realtà educative, dove i giovani si affacciano e ci saranno convegni proprio per i giovani con personaggi di rilievo. Sarà qui l’ex segretario il bibliotecario della Santa Sede Vincenzo Zani che celebrerà la messa in Cattedrale. Sempre domenica 19 alle ore 18:30 al cinema Sant’Antonio, sua eccellenza Vincenzo Zani parlerà de “Il patto educativo globale lanciato da papa Francesco, Concluderemo con un gesto questo percorso, nella sala consiliare della città per firmare alcuni principi di questo patto che saranno applicati a questo territorio». «Avere un’amicizia con il papa mi onora- ha spiegato don Benito- Gli ho scritto una mail per ricordargli dell’anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II. Ho chiesto al papa se poteva ricevere il sindaco e il vescovo per illustrargli il contenuto di questo programma. E mi ha risposto invitandoci a Roma ieri il 10 marzo. Nonostante tutti questi impegni si è intrattenuto con noi per circa un’ora e mezzo. Ci siamo sentiti a casa e gli abbiamo consegnato in dono un po’ di pesce dell’Adriatico». «Nell’omelia che fece Giovanni Paolo II quando venne a Termoli ci fu una denuncia – ha concluso don Benito Giorgetta – di una società senza padri e oggi torna attuale in quanto da tempo viviamo un periodo di emergenza e urgenza educativa. Quindi riqualificare la figura paterna e porla al fianco delle nuove generazioni che crescono. Papa Francesco questo discorso lo ha preso appieno in quanto a auspica un progetto educativo, una sinergia educativa e ieri ha dato questa riprova. Il Papa è un uomo che accoglie, come un padre di famiglia che accoglie, un nonno che si espone e risponde ad ogni domanda e sollecitazione». «Sono onorato di essere sindaco in questo momento per ricordare San Giovanni Paolo II- ha detto Francesco Roberti prendendo la parola- Quel papa che si faceva pastore in tutta la penisola. Questa festa, un ricordo bellissimo deve essere come quella ripartenza di 40 anni fa. Eventi che devono rimanere nella storia e che mettono in risalto i valori comunitari dello stare insieme. La presenza è un fatto fondamentale».

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