«Una immane tragedia e un vivo dolore personale. Sono affranto e non riesco ancora a crederci… te ne sei andato così, nel silenzio di una sera. Mi dispiace moltissimo, dopo un significativo e comune percorso professionale che insieme ci aveva visto lottare uniti in tante battaglie… arrivederci Nicola». Con queste parole apparse su uno stato WhatsApp, negli ambienti della Polizia penitenziaria, si è diffusa all’alba di ieri la notizia della morte del 55enne comandante del corpo nel carcere di Parma e consigliere comunale, Nicolino Di Michele. Poco dopo, anche un profilo Facebook ne annunciava la dipartita. «Un’altra tragica notizia per il Corpo di Polizia Penitenziaria. Stanotte ci ha lasciati improvvisamente il commissario Nicolino Di Michele, professionale, serio, sempre disponibile». Parole scagliate come pietre verso un destino cinico e baro, come sempre quando prende di mira chi non lo merita. Soprattutto per averlo strappato agli affetti della moglie Maria Grazia e del figlio Mattia, che si era trasferito a Parma per cogliere migliori opportunità in terra emiliana. Un infarto lo ha stroncato mentre era nel suo alloggio nell’istituto penitenziario di via Burla, tra mezzanotte e l’una di ieri mattina, come ha sottolineato la stampa ducale: «Nel carcere di Parma era una figura di riferimento per tutto il personale. Uomo schietto, era anche molto sensibile al tema del volontariato». Era nel suo alloggio di servizio ed è stato raggiunto dal personale di Polizia Penitenziaria in servizio proprio perché non rispondeva al telefono ai suoi familiari, i soccorritori, giunti poco dopo, hanno provato a rianimarlo, ma non c’era più nulla da fare. La consorte è partita alcune ore dopo per raggiungere la città di Parma. Nel frattempo la notizia si è diffusa anche negli ambienti istituzionali e sono piovute decine di messaggi e ricordi, alcuni dei quali potrete leggere a latere. A lutto il Corpo della Polizia Penitenziaria. «La Polizia penitenziaria è in lutto. È venuto a mancare il comandante del carcere di Parma, Nicolino Di Michele. Un’immane tragedia che colpisce il reparto del carcere di Parma dove Di Michele prestava servizio. Aveva 55 anni e un figlio di 21 anni. Nato ad Ururi, in provincia di Campobasso, Di Michele viveva con la famiglia a Termoli, in Molise». La giornata è trascorsa poi in modo frenetico, con la moglie di Nick in stretto contatto con gli amici e consiglieri Daniela Decaro e Antonio Bovio, che si sono messi a disposizione della famiglia. Nel pomeriggio, definiti i tempi del trasferimento a Termoli del feretro. L’agenzia funebre Iovine è partita nella notte appena trascorsa per raggiungere Parma. Il rientro è previsto per stasera a Termoli. La camera ardente sarà allestita domani mattina, nella casa funeraria Iovine di via Egadi, mentre i funerali saranno celebrati alla chiesa di San Francesco, giovedì pomeriggio 31 agosto, alle 16.30.

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