Vento in poppa alla Fca, dopo la divulgazione dei dati di bilancio da parte del ceo Sergio Marchionne e novità positive anche per quanto concerne l’occupazione. Un segnale positivo è stato colto dalla segreteria regionale della Fim-Cisl, con Riccardo Mascolo. «Ci saranno 300 stabilizzazioni a Cassino dei ragazzi assunti come interinali un anno fa. Buone prospettive per quella realtà. Adesso alla scadenza dei nostri interinali a fine marzo diventa d’obbligo affrontare la soluzione di stabilizzazione anche per loro. In particolare per quei ragazzi assunti due anni fa. La Fim interesserà la segreteria nazionale affinché interagisca con la direzione generale della Fca. Su Cassino si è speso anche il segretario nazionale cislino dei metalmeccanici Fiat Ferdinando Uliano, secondo cui i 300 ‘somministrati’ in scadenza che saranno assunti a tempo indeterminato rappresentano un segnale positivo che fa prefigurare una crescita sui volumi Alfa Romeo. «Abbiamo appena avuto la comunicazione ufficiale dalla direzione aziendale che Fca ha risposto positivamente alla nostra sollecitazione di procedere all’assunzione a tempo indeterminato dei 300 lavoratori in somministrazione con il contratto in scadenza al 31 gennaio 2018. Siamo soddisfatti positivamente da questa notizia perché la stabilizzazione di questi giovani, inseriti circa un anno fa sulla linea di produzione Alfa Romeo del Suv Stelvio e Giulia, sono un segnale che fa ben sperare sulla crescita dei volumi, sui quali la direzione aziendale ci aveva prefigurato a partire dai primi mesi del 2018 una crescita. Se questa si consoliderà nei prossimi mesi, visto che a febbraio e inizio di marzo ci saranno 5 giornate di ferie collettive, sarà un presupposto importante per recuperare gli altri circa 500 lavoratori in somministrazione che hanno terminato l’attività in Fca alla scadenza del loro contratto nel mese di ottobre 2017. Questo è l’obiettivo che ci siamo posti come Fim-Cisl con l’accordo di bacino fatto con Fca. Con il lancio di Giulia e Stelvio, le auto Alfa Romeo prodotte negli stabilimenti italiani nel 2017 sono state 150.722, di cui circa 135.000 prodotte nello stabilimento di Cassino. Un incremento notevole rispetto alle 59.000 prodotte solo due anni fa, nonostante la flessione riscontrata negli ultimi mesi del 2017. Con il lancio solo di due nuove vetture nell’arco di 12 mesi sono rientrati in piena attività oltre 4400 lavoratori dello stabilimento di Cassino, che per anni hanno subito lunghi periodi di cassa integrazione e ora siamo riusciti a far assumere a tempo indeterminato i 300 giovani in somministrazione. E’ indispensabile che Fca investa ancora di più sulla rete distributiva e faccia operazioni come quella del ritorno in F1, perché tutto questo può spingere ulteriormente sui mercati la richieste di Alfa Romeo prodotte dagli stabilimenti italiani. Come è altrettanto necessario, riprendere e rilanciare quel piano industriale 2014-2018 che aveva al centro lo sviluppo del brand Alfa Romeo con la produzione di otto nuovi modelli. Con solo Giulia e Stelvio, abbiamo avuto in pochi mesi effetti positivi su produzioni e occupazione. Ora dobbiamo continuare in quella direzione facendo ripartire i volumi di Cassino e riempendo di lavoro stabilimenti come Pomigliano, Mirafiori e Melfi». Lo stesso Uliano ha sottolineato i dati di bilancio della Fca, soprattutto l’aumento di utili e redditività. «Valore che venga destinato a investimenti e piena occupazione – asserisce l’esponente nazionale della Fim-Cisl – con questi risultati economici e finanziari l’ad Marchionne non può avere alcun tentennamento. Si possono incrementare da subito gli investimenti negli stabilimenti italiani, senza avere alcuna ripercussione negativa sull’azzeramento del debito industriale. Per la Fim-Cisl la piena occupazione degli stabilimenti italiani è sempre stata la priorità della propria azione sindacale. Il piano industriale che verrà presentato il primo di giugno 2018 completerà il disegno strategico dei prossimi 4 anni del gruppo FCA sui prodotti, sulle motorizzazioni e sull’avanzamento della guida autonoma, ma già da adesso è indispensabile affrontare le priorità di quelle realtà produttive con maggiori criticità occupazionali e mi riferisco a Pomigliano, Mirafiori, Melfi e Modena».

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