Una seduta di consiglio lunga quasi 4 ore, con 17 punti all’ordine del giorno, ma sostanzialmente riassumibile nel sì, a maggioranza, sull’ordine del giorno contro i commissari esterni alla sanità e la nomina a Toma, corroborato dagli interventi del sindaco Francesco Roberti e di alcuni consiglieri, votata dal Pd, e la pregiudiziale alla discussione della mozione sulla cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Nel mentre, con le assenze per motivi di lavoro di Sbrocca e Di Michele, si è discusso di commissioni e gettoni di presenza, di debiti fuori bilancio e un lungo excursus ambientale, su vari argomenti. Ben 10 le mozioni presentate, nove quelle discusse, alcune giunte forse troppo tardi in aula rispetto agli accadimenti che nel frattempo hanno mutato lo status quo ante. Interessante la discussione sulla proposta delle casette dell’acqua, che ha permesso a sindaco e Aufiero di rendere edotti tutti delle iniziative congiunte avviate con Molise Acque, relative all’erogazione dell’acqua di sorgente del Matese. Sul diniego alla Segre, con la reazione dem: «Giovedì sera, nel corso del consiglio comunale, si è consumata una pagina triste per la città di Termoli. Triste, non solo perché la maggioranza ha deciso di non far discutere, nell’assise civica, la mozione per concedere la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, adducendo motivazioni meramente formali , correlate al regolamento comunale sul tema (secondo il quale la cittadinanza può essere concessa solo a chi è nato nella cittadina termolese o a chi dimostra di avere legami con il territorio) ; non solo perché si è aspettato che la mozione arrivasse in consiglio per dichiararne l’inammissibilità, violando, di fatto, le procedure – richiamate però a gran voce nelle motivazioni del diniego – che prevedono che sia il Presidente a comunicare l’inammissibilità prima del Consiglio; non solo perché hanno opposto una mozione d’ordine che, se utilizzata come ieri, rischia di rappresentare un serio pericolo per la democrazia e per la voce di tutte le minoranze in seno al consiglio Comunale; ma perché l’indifferenza mostrata da questa maggioranza nel liquidare una tematica così importante con qualche battuta intrisa di pressapochismo, conferma che c’è ancora tanto da fare per Termoli affinché non cada nell’oblio del peggiore dei mali: l’indifferenza appunto! Considerare la senatrice Segre come “una che ha fatto un solo intervento in Senato” o “una che solo 19 anni fa scrisse il suo primo libro sulla Shoah” , alla luce di quanto le è recentemente accaduto sia come donna, sia come sopravvissuta alla barbarie peggiore che questo mondo possa ricordare, denota una scarsa conoscenza della storia ma anche una scarsa attitudine a provare sentimenti di umanità verso le minoranze, le donne e, più in generale, gli ultimi che vivono sulla propria pelle il peso dell’indifferenza. Negare la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre è una bestialità offensiva per chiunque abbia un minimo di senso di appartenenza ad una collettività che si basa su dei valori civili».

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